[23/12/2009] News

Nigeria, riprende la guerra del petrolio

LIVORNO. Il Movement for the Emancipation of the Niger Delta (Mend) il più noto e forte gruppo armato autonomista del Delta del Niger, ha violato la tregua con il governo nigeriano ed ha ripreso i suoi attacchi contro gli impianti petroliferi nel sud della Nigeria.

La tregua durava da due mesi, dopo che il governo federale nigeriano del presidente Umaru Yar'Adua aveva messo fine ad una grossa operazione militare contro i ribelli ed avviato un processo di negoziato sostenuto dalla concessione dell'amnistia ai ribelli che abbandonavano le armi.

Il 19 e il 21 dicembre il Mend però ha sferrato un attacco agli oleodotti di Shell e Chevron, particolarmente efficace l'azione contro l'oleodotto di Abonemma, a circa 50 km ad ovest del principale terminal petrolifero nigeriano di Port Harcourt. Secondo un comunicato del Mend si tratta di colpi di avvertimento: «L'operazione si è svolta nel Rivers State con l'aiuto di cinque imbarcazioni. I 35 membri dell'equipaggio hanno usato armi pesanti e lancia-razzi».

I guerriglieri giustificano la rottura unilaterale della tregua con la «Ingiustificata sospensione dei colloqui da parte del governo che ha preso a pretesto la malattia del presidente Umaru Yar'Adua». Il presidente nigeriano è in un ospedale dell'Arabia saudita dal 23 novembre scorso, dove ufficialmente viene curato per problemi cardiaci.

I falchi del governo di Abuja ed i militari ne hanno approfittato per rallentare i colloqui sul'amnistia e sui problemi socio-economici della regione del Delta, ricca di petrolio ma i cui proventi non vanno ad una popolazione poverissima.

Il Mend aveva accettato l'amnistia e il 25 ottobre aveva decretato un cessate il fuoco per incoraggiare il dialogo con il governo federale. I ribelli chiedevano la liberazione di tutti i dirigenti del Mend e degli altri movimenti autonomisti (alcuni dei quali pacifisti) e ricordava di aver dovuto prendere le armi a causa della sanguinosa repressione scatenata nel Delta del Niger negli anni '90 dalla dittatura militare dell'ex presidente Sani Abacha. Umaru. Il presidente Yar'Adua era di fatto l'unico garante della pace, ma dopo due mesi di assenza per la sua malattia, tutto rischia di saltare e di riavviare la Guerra del petrolio.

Il Mend sottolinea che «L'avvenire del Delta del Niger non può essere legato alla salute ed al benessere di un uomo», ma purtroppo così è in un'Africa dove i cattivi leader si sprecano e gli uomini di governo di pace e dialogo sono pochi. I ribelli 30 giorni di tempo al governo nigeriano per decidere se chiudere o proseguire i negoziati ed il cessate il fuoco: «Se la lotta armata riprende, la produzione petrolifera conoscerà sicuramente un nuovo calo».

Gli incessanti attacchi alle installazioni petrolifere nel Delta del Niger hanno fatto calare la produzione petrolifera fino a 1,5 milioni di barili al giorno, dopo aver raggiunto nel 2006 la soglia di 2,6 milioni di barili al giorno. Secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia internazionale dell'energia, la tregua di questi due ultimi mesi aveva permesso alla produzione di risalire a 1,98 milioni di barili al giorno.

Secondo il giornale nigeriano Punch la salute di Yar'Adua starebbe peggiorando, tanto che i Capi di Stato della Coimunità economica dell'Africa Occidentale (Cedeao) «potrebbero designare  un nuovo presidente per rimpiazzare l'attuale presidente, il Capo di Stato nigeriano».

Il vertice del Cedao, previsto per il 21 dicembre, è stato spostato al 18 gennaio 2010 proprio a causa della malattia di Umaru Yar'Adua e la Commissione del Cedeao il 20 dicembre ha annunciato che «Un nuovo presidente sarà designato per presiedere le attività del Cedeao nel 2010».

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