[28/12/2009] News

Tutto pronto per il nuovo regolamento Emas

LIVORNO. Il miglioramento della collaborazione e del partenariato con le imprese anche attraverso impegni volontari - come Emas (sistema comunitario di ecogestione e audit) - è considerato dalla Comunità europea uno degli approcci strategici per conseguire gli obiettivi ambientali prefissati, perché l'applicazione dei sistemi di gestione ambientale, ha dimostrato l'efficacia di tali sistemi nel promuovere il miglioramento delle prestazioni ambientali delle organizzazioni.

Tanto è che con la revisione intermedia del 2007 del sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente la Commissione europea, ha riconosciuto la necessità di migliorare il funzionamento degli strumenti volontari concepiti per l'industria e ha ammesso che tali strumenti hanno un notevole potenziale che tuttavia non è pienamente sfruttato.

Un anno dopo la Commissione con il piano d'azione «Produzione e consumo sostenibili» e «Politica industriale sostenibile» ha riconosciuto il valore dell'Emas ossia quello d'aiuto alle imprese a ottimizzare i loro processi di produzione, riducendo gli impatti ambientali e utilizzando in modo più efficiente le risorse.

Adesso l'UE - coerentemente a quanto previsto dalla legislazione europea - cerca di creare un "unico sistema credibile che eviti l'istituzione di vari sistemi nazionali": riesamina Emas alla luce dell'esperienza acquisita durante il suo funzionamento al fine di rafforzarne le capacità e pubblica sulla Gazzetta ufficiale europea (quella di ieri) il nuovo regolamento. La nuova disciplina entrerà in vigore fra venti giorni e andrà a sostituire quella del 2001 (il regolamento Emas e la decisione sull'orientamento per l'attuazione di Emas) e del 2006 (la decisione sull'utilizzo del logo in casi eccezionali di imballaggio per il trasporto e imballaggio terziario).

Attraverso la rielaborazione della disciplina, l'Ue cerca di aumentare il numero delle imprese partecipanti al sistema - nell'intento di ottenere un migliore impatto globale dei miglioramenti ambientali - cerca di incoraggiare una più ampia partecipazione a Emas e allo sviluppo di iniziative tese a incentivare le imprese a pubblicare rapporti rigorosi e verificati in maniera indipendente sulle prestazioni ambientali o in tema di sviluppo sostenibile.

Perchè da Emas le imprese possono ottenere un valore aggiunto in termini di controllo regolamentare, risparmio sui costi e immagine, (naturalmente, purché siano in grado di dimostrare un miglioramento delle loro prestazioni ambientali). Perchè Emas fornisce uno strumento per gestire tale impatto e migliorare globalmente le prestazioni ambientali.

Dunque, la partecipazione a Emas, anche delle piccole imprese, dovrebbe essere agevolata attraverso l'accesso alle informazioni, ai finanziamenti disponibili e alle istituzioni pubbliche nonché attraverso l'istituzione o la promozione di misure di assistenza tecnica. Oltre che da costi e diritti di registrazione ragionevoli e proporzionati alla dimensione e alle attività svolte delle imprese.

Quindi, il regolamento cerca di rafforzare il meccanismo finalizzato a stabilire la conformità, da parte delle imprese, a tutti gli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente per consolidare la credibilità di Emas e, in particolare, per consentire agli Stati membri di ridurre l'onere amministrativo delle imprese registrate mediante deregolamentazione o semplificazione degli obblighi. Così come prevede la partecipazione del personale dell'organizzazione perché questo elemento "migliora la soddisfazione professionale e le conoscenze delle tematiche ambientali che possono essere divulgate all'interno e all'esterno dell'ambiente professionale".

In tale contesto anche il logo Emas acquista un valore proprio, perché è uno strumento di comunicazione e commercializzazione finalizzato a sensibilizzare gli acquirenti e le altre parti interessate nei confronti del sistema stesso. Per tutto questo le regole che disciplinano l'uso del logo vengono semplificate attraverso il ricorso a un unico logo e vengono eliminate le restrizioni attualmente esistenti (salvo quelle afferenti al prodotto e all'imballaggio). In modo tale da non creare confusione con i marchi di qualità ecologica assegnati ai prodotti.

 

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