[30/12/2009] News toscana

Il sindaco di Rio Marina minaccia di querelare il Wwf

RIO MARINA (Livorno). Ieri il Wwf Elba e Capraia aveva denunciato "l'ennesimo scempio" urbanistico a Cavo, una frazione del comune di Rio Marina, all'isola d'Elba e il sindaco Francesco Bosi, un deputato dell'Udc, non l'ha presa bene: «La veemente denuncia del Wwf sull'intervento edilizio a Cavo lascia sconcertati - dice l'ex sottosegretario del passato governo Berlusconi - Si può discutere su qualunque intervento edilizio, si tratta di opinioni, ma ciò che è inaccettabile sono le valutazioni di contorno, addirittura offensive».

Poi Bosi scarica alcune delle responsabilità che gli attribuisce il Wwf sulla provincia di Livorno: «Rio Marina è il comune elbano che più di ogni altro ha investito risorse nella difesa del suolo e per la messa in sicurezza dl dissesto idrogeologico. Menzionare gli eventi alluvionali verificatisi recentemente nella Valle Baccetti è fuoriluogo poiché, come tutti sanno, quelle inondazioni sono state la conseguenza di un inadeguato sottopasso della Strada Provinciale. Il Comune ha fatto tutto quanto era in proprio potere per regimare quel corso d'acqua, ma non può sostituirsi alla Provincia di Livorno».

Il sindaco evidenzia che «L'intervento oggetto della denuncia del wwf era previsto nel vecchio Piano Regolatore ed ha passato il vaglio scrupoloso di tutti gli Enti preposti ed infine della Conferenza di Servizi tenutasi in Regione. Si tratta di costruzioni ancora da realizzare, ragion per cui la critica probabilmente si riferisce solo alla strada di accesso alla proprietà. A quanto mi risulta gli studi geologici ed idraulici forniscono ampie garanzie di sicurezza».

Va ricordato che il vecchio Piano regolatore è stato superato dal nuovo Piano strutturale e che è in corso di approvazione il Regolamento urbanistico di Rio Marina che Legambiente ha sottoposto ad un pesante fuoco di fila di osservazioni, citando fra l'altro anche l'intervento in corso che ha fatto arrabbiare il Wwf e provocato l'ira dell'onorevole Bosi, che passa dalla confutazione delle accuse del Wwf alle minacce di percorrere strade diverse dal confronto politico: «Non conosco il contenuto della parte di comunicato stampa della Presidente locale del wwf, che conterrebbe giudizi "pesantissimi" sugli Amministratori e sulla proprietà. Tuttavia, qualora riuscissimo ad entrarne in possesso, dovremo necessariamente valutare l'opportunità di intraprendere azioni giudiziarie a tutela degli Amministratori, quindi della Giunta e del Sindaco, che non possono certo lasciar correre rispetto ad accuse tanto gratuite quanto infamanti».

Ad Agnese Nannini, presidente del Wwf Elba e Capraia, arriva subito la solidarietà di Legambiente Arcipelago toscano: «Il Wwf non si preoccupi troppo, le sparate del nervosissimo sindaco Bosi puntano a confondere e a fare polverone, a vantarsi della messa in sicurezza del territorio fatta con i soldi del ministero dell'ambiente ricevuti anche grazie alla presenza del parco nazionale e poi ad accusare il parco nazionale di non far nulla... Quando poi Cavo e Rio Marina si allagano allora è colpa della provincia che viene lodata quando fornisce finanziamenti e da il via libera a discutibilissime operazioni urbanistiche come il Villaggio Paese.

E' il solito gioco delle tre carte ed anche la minaccia di querele è ormai diventato uno stucchevole ritornello.

Dall'onorevole Bosi aspettiamo ancora di riceverne almeno una delle decine che ci ha annunciato solennemente che ci avrebbe fatto. Minacce che sono rimaste sulla stampa, mentre il cemento, gli sbancamenti e le seconde case avanzano in tutto il comune. L'ultima novità è il via libera della Conferenza dei servizi e del sempre unanime (quando si tratta di cemento) Consiglio comunale riese alla lottizzazione della ex discoteca della Costa dei Barbari, sempre al Cavo, una grande costruzione sulla spiaggia che è al centro, insieme all'ecomostro di Procchio, dello scandalo edilizio di Elbopoli che ha coinvolto due prefetti, un giudice, imprenditori e funzionari pubblici. L'Italia è probabilmente l'unico Paese democratico dove si fanno conferenze dei servizi per favorire e velocizzare l'iter di progetti edilizi discutibili e finiti sotto inchiesta. A quanto pare ci sarebbero state delle prescrizioni che avrebbero ridimensionato il progetto originale, ma il via libera rimane in tutta la sua gravità e in tutto il suo impatto paesaggistico e fa parte di quella politica cementificatoria di villaggi di seconde e terze case, di un modello turistico vecchio e superato che punta a stravolgere completamente la costa e le colline cavesi e riesi, trasformando addirittura in residenza alberghiera le vecchie tramogge del calcare delle Paffe».

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