[08/01/2010] News toscana

Checcucci (Adb): «Per l'Arno piene importanti ma non eccezionali»

FIRENZE. Il territorio regionale e quindi il bacino dell'Arno è ancora sotto una pioggia insistente ma di entità modesta, che pare, almeno allo stato attuale, non influisca sulle altezza idrometriche dei corsi d'acqua toscani (al momento sotto i livelli di guardia) che comunque  per le prossime 48 ore rimangono sorvegliati speciali.

L'Autorità di bacino del fiume Arno oggi ha fatto il punto sugli eventi di piena appena trascorsi (24-25 dicembre e del 31 dicembre - 1 gennaio 6 gennaio) che non hanno per l'Arno comportato particolari apprensioni ma che comunque hanno ricordato come il territorio del bacino non sia in uno stato di sicurezza accettabile dal punto di vista idraulico e che deve essere quindi completato il sistema di opere previste dalla stessa pianificazione di bacino.

Ma gli eventi metereologici di questi giorni hanno messo anche in evidenza come il territorio sia fragile e soggetto a movimenti franosi. A tal proposito abbiamo chiesto a Gaia Checcucci, segretario generale dell'Autorità di bacino del fiume Arno come è affrontato il rischio da frana nella pianificazione di bacino.

«Abbiamo voluto concentrarci su questo aspetto del rischio da frana perché spesso è dimenticato, rimane nel cono d'ombra, invece come abbiamo potuto osservare, gli eventi franosi, anche in seguito a queste ultime piogge sono stati numerosi. Nella nostra pianificazione a seguito della ricognizione fatta sul territorio del bacino sono state stabilite le priorità di intervento e previsti 111 milioni di euro per i primi lavori. Nella mappa del rischio frana proprio le zone di Prato e Pistoia colpite dagli ultimi eventi sono quelle a più alto rischio a dimostrazione che la pianificazione serve ma ci vogliono le risorse per intervenire». 

Qual è la situazione più preoccupante dopo gli ultimi eventi metereologici?

«Sicuramente quella di Vernio, dove c'è ancora una strada isolata, ci preoccupa specialmente perché non smette di piovere».

Torniamo al rischio idraulico. Cosa hanno evidenziato gli ultimi eventi?

«Per l'Arno sono state piene importanti ma non eccezionali: su Firenze con tempi di ritorno biennali e in altre aree quinquennali. Importanti quindi ma non straordinarie. Invece situazione più critica è stata registrata sull'Ombrone pistoiese: per ora la cassa di espansione più piccola che è stata attivata ha retto. Ma per eventi più importanti è necessario completare il sistema di casse previste su quel sottobacino come del resto per quelle a monte di Firenze per quanto riguarda l'Arno. Infine tengo ancora una volta a sottolineare come sia necessario un protocollo di gestione delle casse in funzione, di Bilancino, dello Scolmatore d'Arno e delle future casse, da applicare durante questi eventi. Lo abbiamo fatto presente alla Regione»

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