[12/01/2010] News

Tra le mille proroghe del decreto, diverse riguardano questioni ambientali

GROSSETO. Il decreto milleproroghe in gazzetta ufficiale dal 30 dicembre scorso e da ieri all'esame della commissione Affari e finanze del Senato per la trasformazione in legge comporta alcune proroghe anche su questioni che riguardano da vicino ambiente e rifiuti.

A partire dall'allungamento dei termini per l'entrata in vigore il regime "new waste" per i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) che pone la responsabilità individuale dei produttori per gli apparecchi immessi sul mercato dopo il 1 gennaio 2010 e commercializzati con il proprio marchio. I termini previsti a partire dal 1 gennaio 2010 slittano infatti al 31 dicembre dello stesso anno.

Una proroga in qualche modo annunciata e attesa dato che non fintanto che non verrà applicata la marchiatura a livello europeo sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche, ovvero un sistema che renda facilmente riconoscibile il prodotto risulta difficile applicare una norma che prevede che i rifiuti che ne derivano vengano gestiti dagli stessi produttori che hanno immesso sul mercato le apparecchiature.

Slitta anche (per l'ennesima volta, ed è ormai difficile tenere il conto) al 30 giugno 2010 il passaggio dalla Tarsu (tariffa rifiuti solidi urbani) alla Tia (tariffa integrata ambientale). Un sistema quello della tariffa integrata ambientale previsto già a partire dal Dlgs 22/1997 (decreto Ronchi) e poi dal Dlgs 152/2006 (Testo unico ambientale) ma che è stato applicata solo in maniera volontaria dai comuni in grado di poter disporre una contabilità separata e quindi poter dimostrare la completa copertura dei costi di gestione attraverso la tariffa.

Sempre nel decreto si dà ulteriore tempo (sino al 28 febbraio 2010) alle autorità di bacino per l'adozione dei piani di gestione (che era in scadenza il 22 dicembre 2009) al fine di consentire il completamento del previsto periodo di 6 mesi di consultazione pubblica, la valutazione delle osservazioni ricevute e la eventuale modifica del Piani prima della definitiva adozione da parte dei Comitati istituzionali.

Infine si dispone il mantenimento in bilancio (per essere utilizzate nel 2010) delle risorse del fondo piccole opere per interventi a tutela dell'ambiente e lo sviluppo del territorio, che dovrebbero ammontare a circa 800 milioni di euro, accordati dal Cipe ma ancora non destinati ad interventi specifici.

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