[12/01/2010] News

Rischio fitosanitari: la provincia di Venezia e i cantoni svizzeri di Friburgo e Vaud non sono pił riconosciuti come zone protette

LIVORNO. L'Ue non riconosce più la provincia di Venezia come zona protetta esposta a particolari rischi in campo fitosanitario con riguardo all'Erwinia amylovora (Burr.). Così come prende atto che anche i cantoni di Friburgo e Vaud non sono più riconosciuti come zona protetta nei confronti del medesimo organismo in Svizzera dal 15 novembre 2009.

Quindi, modifica il regolamento relativo al riconoscimento di zone protette esposte a particolari rischi in campo fitosanitario nella Comunità e modifica la direttiva relativa alle misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali e contro la loro diffusione. Proprio perché le zone venete e svizzere devono essere eliminare dall'apposito elenco.

La produzione vegetale riveste grande importanza per la Comunità ma lo stesso rendimento della produzione è costantemente compromesso dagli organismi nocivi (ossia "i nemici dei vegetali o dei prodotti vegetali, che appartengono al regno animale o vegetale, o si presentano sotto forma di virus, di micoplasmi o di altri agenti patogeni"). Organismi che possono essere combattuti anche con i fitosanitari, antiparassiti per le piante utilizzati soprattutto in agricoltura. Ma pur avendo una loro multifunzionalità i fitosanitari, posso comportare effetti nocivi sull'ambiente e sulla salute umana.

Dunque, in quanto sostanze potenzialmente pericolose, la Comunità ha introdotto nel territorio Ue un "regime fitosanitario" fatto di elenchi di prodotti che dopo accurate analisi possono essere autorizzati all'immissione in commercio e fatto anche di zone protette. L'Ue ha istituito aree dove non sono insediati organismi nocivi (nonostante le condizioni siano favorevoli per il loro insediamento e pur non avendo carattere endemico) o dove esiste soltanto il pericolo di insediamento di virus, micoplasmi o di altri agenti patogeni perché le condizioni ecologiche sono favorevoli e lo sono per determinati vegetali.

Alcuni Stati membri o alcune zone di Stati membri sono riconosciuti quali zone protette nei confronti di determinati organismi nocivi. In taluni casi il riconoscimento viene concesso in modo temporaneo poiché le informazioni complete e necessarie a dimostrare l'assenza dell'organismo nocivo non sono state fornite oppure non si sono conclusi gli sforzi volti a "eradicare" tale organismo. Solo quando gli Stati membri interessati forniscano le informazioni necessarie, le zone possono essere riconosciute come zone protette in modo permanente.

Il riconoscimento temporaneo dunque dovrebbe essere esteso in via eccezionale per un periodo limitato, affinché gli Stati possano disporre del tempo aggiuntivo necessario a presentare informazioni. Mentre negli altri casi, le zone protette non dovrebbero più essere riconosciute in quanto tali, a causa della subentrata presenza degli organismi nocivi.

Per esempio, successivamente alle osservazioni della Commissione, durante un'ispezione condotta in Italia nel 2009, riguardo alla presenza dell'Erwinia amylovora in alcune zone del Veneto, l'Italia ha comunicato alla Commissione i risultati dell'ultima indagine svolta in tale regione in merito alla presenza dell'organismo nocivo nei mesi di settembre e ottobre 2009. Da tale indagine risulta che nella provincia di Venezia sono 14 le località in cui l'organismo nocivo in questione è stato rilevato per un periodo comprendente almeno gli ultimi tre anni consecutivi, nonostante le misure di eradicazione adottate dalle autorità italiane. Pertanto tali misure si sono rivelate inefficaci.

Dunque il comitato ha concluso che l'Erwinia amylovora (Burr.) Winsl. et al. deve essere considerato radicato nella provincia di Venezia. Pertanto, detta provincia non va più riconosciuta come zona protetta nei confronti di tale organismo nocivo.

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