[24/07/2009] News

Francia: adozione definitiva (e quasi unanime) della Grenelle dell’ambiente

LIVORNO. Dopo le due letture, tutte caratterizzate da votazioni favorevoli praticamente all'unanimità, l'Assemblée nationale e il Sénat francesi hanno definitivamente adottato il progetto di legge che fa propri i principi della Grenelle dell'enivironment che sono stati accolti anche dal presidente Nicolas Sarkozy.

Un comunicato del ministero de l'Écologie, de l'Énergie, du Développement durable et de la Mer spiega che «Questo testo iscrive nel diritto francese i grandi obiettivi accolti dalle tavole rotonde dell'ottobre e del dicembre 2007, tra i quali l'accelerazione del rinnovamento termico degli edifici, dello sviluppo delle energie rinnovabili e dei trasporti alternativi su strada, la creazione della trama verde e blu, la riduzione della metà dei pesticidi in 10 anni sotto riserva dell'esistenza dio tecniche alternative ed un reale regime di partenariati ambientali per le organizzazioni ambientaliste esperte e rappresentative».

I parlamentari francesi hanno anche introdotto novità decisive come il ribaltamento delle prove a carico a beneficio di decisioni rispettose dell'ambiente, l'istituzione di un carnet de santé individuel per i lavoratori dipendenti, l'aumento dal 20 al 23% della percentuale di energie rinnovabili del consumo finale di energia entro il  2020. Il ministro dell'ecologia Jean-Louis Borloo sottolinea che «Al termine di un processo democratico inedito, c'è una visione del futuro condivisa, perché co-costruita, che riunisce come mai prima i protagonisti della società ed i rappresentanti della nazione. Questa legge permette alla Francia di dimostrare che la mutazione  ecologica concertata è possibile».

L'impegno per il successo della Grenelle  del governo di centro-destra francese è stato davvero intenso e corale: insieme a Boloo, hanno partecipato attivamente alle varie sessioni dei dibattiti e delle tavole rotonde di quelli che sono stati veri e propri stati generali dell'ambiente francese, tutti i segretari di Stato interessati: Dominique Busserau, Valérie Létard, Chantal Jouanno e Benoist Apparu. Il ministero dell'ecologia evidenzia «La qualità del lavoro e il coinvolgimento dei presidenti di commissione, dei relatori e dell'insieme dei parlamentari durante tutta la durata del processo».

I cantieri approvati con il progetto di legge Grenelle, entro il 2020, ridurranno del 25% l i consumi di energia fossile in Francia e permetteranno di mantenere o di creare più di 600 mila posti di lavoro nel periodo 2009 - 2020, in tutti i settori della "crescita verde".

La Grenelle de l'environnement ha preso il via il  6 luglio  2007 con 6 gruppi di lavoro composti ognuno da 40 membri ripartiti in  5 collegi. L'intento era quello di dare rappresentanza ai protagonisti dello sviluppo sostenibile Stato, collettività locali, impiegati e lavoratori dipendenti. Un vero e proprio cantiere in costruzione, visto che ai 6 gruppi iniziali si sono aggiunti rapidamente due ateliers intergruppi: uno sugli organismi geneticamente modificati, l'altro sui rifiuti.

I lavoro ha coinvolto oltre mille contributeurs, rappresentanti dello Stato, filiere professionali, imprese, associazioni, enti locali e 35 parlamentari che hanno partecipato dalla prima alla quarta fase del processo della Grenelle de l'environnement.

Il risultato è che il ministero dell'ecologia si è trovato al centro di una specie di rivoluzione dal basso e accettata dall'alto che segnerà l'economia e l'ambiente francese, una cosa impensabile in Italia dove il ministero dell'ambiente viene sempre più marginalizzato.

La trama verde e blu che è uscita dal voto del parlamento porterà in Francia meno Ogm e pesticidi, più risparmio energetico ed energia rinnovabili, una rete ampliata di parchi terrestri ed aree marine protette e ne farà l'elemento centrale della difesa dell'ambiente in una società che accetta le sfide del cambiamento e che punta con decisione alla mutation écologique.

Rimane naturalmente gigantesca, come non smettono di denunciare gli ambientalisti, la contraddizione nucleare e nuclearista, la vacca sacra del sogno di grandezza mai sopito della Francia.

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