[19/01/2010] News

Il Nicaragua chiede ai russi di fare un nuovo canale tra Atlantico e Pacifico

LIVORNO. Il Nicaragua ha nuovamente invitato la Russia a partecipare al progetto per la realizzazione di un canale che colleghi gli oceani Atlantico e Pacifico attraversi il territorio nicaraguense e passando per il grande lago Nicaragua, l'unico lago del mondo con una popolazione stabile di squali di acqua dolce ed un ecosistema unico e delicatissimo che potrebbe essere messo in pericolo da quello che si annuncia come il nuovo "super canale" del pianeta, che dovrebbe avere un costo di 18 miliardi di dollari.

Ma gli aspetti ambientali ed ecologici (e sismici visto che il Nicaragua è terra di vulcani e terremoti) della vicenda sembrano essere decisamente in secondo piano. Ieri a Mosca, dopo un incontro con il ministro degli esteri del Nicaragua Manuel Coronel Kautz, il vice-ministro dei trasporti russo, Sergei Aristov, ha detto che «Non abbiamo ancora valutato le conseguenze della crisi finanziaria mondiale. Occorre studiare questo problema tenendo conto della nuova situazione economica e della ricostruzione del canale di Panama».

E' chiaro che i russi sono molto prudenti e sanno che la questione rende assai suscettibili gli Usa che, per fare il Canale di Panama, si inventarono addirittura uno Stato favorendo la secessione di Panama dalla Colombia. Sanno anche che nonostante la cessione a Panama del Canale sono ancora gli Usa a tenerlo sotto controllo economico-politico e che invece il Canale del Nicaragua è fortemente voluto dai governi di sinistra dell'alleanza bolivarista di Alba (di cui fa parte il Nicaragua sandinista di Daniel Ortega) proprio in funzione anti-yankee e per controllare il traffico navale tra Atlantico e Pacifico, in particolare quello del delle materie prime che oggi è costretto a fare il periplo del Sudamerica per raggiungere la Cina ed i mercati asiatici. Lo stesso vale per le grandi navi che dall'estremo oriente russo puntano verso l'Atlantico.

Il Canale del Nicaragua dovrebbe collegare l'Oceano Atlantico al Lago Nicaragua attraverso il fiume San Juan, poi un altro canale dovrebbe attraversare la stretta costa orientale del Paese centroamericano e sboccare nel Pacifico. In tutto si tratta di un'opera lunga 286 km e profonda 22 metri, con una larghezza massima di 114 metri. Il Canale sarebbe così percorribile da navi fino a 270.000 tonnellate.

Il canale di Panama è profondo solo 12,5 metri e, anche dopo il suo adeguamento che dovrebbe terminare nel 2014, sarà percorribile da navi al massimo di 130.000 tonnellate.

Il progetto di ingrandimento del Canale di Panama prevede la realizzazione di una terza via d'acqua e alla fine dovrebbe costare 5,2 miliardi di dollari.

Coronel Kautz ha approfittato della sua visita a Mosca per chiedere ai russi di partecipare anche alla costruzione di ferrovie in Nicaragua e alla modernizzazione dell'aeroporto della capitale Managua. I russi avevano già fatto sapere di essere disponibili a riprendere la costruzione di diverse centrali idroelettriche in Nicaragua, cantieri che avevano abbandonato dopo la caduta dell'Urss.

Nel settembre 2009 l'allora ministro degli esteri nicaraguense Samuel Santos aveva annunciato che «La Russia ha manifestato un grande interesse per la possibilità di partecipare ad un cantiere di un canale transoceanico destinato alle navi di grosso tonnellaggio»

Il tema era stato affrontato direttamente nell'incontro tra Ortega e il ministro degli esteri russo Igor Setchin che era in visita in diversi Paesi latino-americani.

Si tratta di un vecchio sogno del Nicaragua, dove brucia ancora la scelta di Panama fatta dagli americani. Il discusso governo sandinista rilancia periodicamente questo grande progetto, soprattutto quando Ortega è in difficoltà per le accuse che gli arrivano da destra e da sinistra per la sua disinvolta ed autoritaria gestione del potere. Secondo il governo di Managua il nuovo grande canale funzionerebbe a pieno regime (ed annichilirebbe Panama) grazie al crescente commercio tra la Cina ed i Paesi dell'America Latina, inoltre il presidente venezuelano Hugo Chavez avrebbe a disposizione un'autostrada liquida per riorientare gli attuali flussi di petrolio che finiscono verso gli odiati Usa verso i compagni cinesi.

Pechino guarda soddisfatta da lontano e si è già detta pronta ad importare il greggio bolivarista di Chavez con super petroliere attraverso il canale del Nicaragua. Secondo i nicaraguensi, i cinesi sarebbero molto interessati ad una partecipazione diretta al progetto.

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