[26/01/2010] News toscana

Irpet, Conti: «Dobbiamo recuperare l'idea di centralità politica urbana»

FIRENZE. Come diciamo nel pezzo di apertura di oggi di green toscana le aree urbanizzate occupano, dati forniti da Irpet questa mattina (rapporto "Urbanizzazione e reti di città in Toscana"), il 7,4% del territorio regionale. E, secondo l'assessore regionale all'urbanistica e territorio, Riccardo Conti (Nella foto), «appare come una regione storicamente policentrica, che oggi ha bisogno di fare rete, la cui sfida moderna è quella di realizzare una cabina di regia». «Le reti di città policentriche - ha ribadito Conti, che già con il PIT aveva evidenziato questa idea - sono identificate oggi come modelli urbani contemporanei in grado di rilanciare la competitività di un territorio, ed a questo deve aspirare la Toscana che con i suoi 3,6 milioni di abitanti corrisponde ad una media città europea e può presentarsi competitiva a livello internazionale solo se si presenta coordinata da una cabina di regia, un po' meno generalista ed un po' più specializzata, che propone il polo logistico insieme alle aree manifatturiere ma anche alle università toscane.»

La Toscana, sostiene sempre il rapporto, è la quinta regione italiana, dopo Marche Friuli, Umbria ed Emilia Romagna per grado di policentrismo. La sua rete di città è più sviluppata nella parte centrale e costiera della regione (Firenze-Prato-Pistoia da un lato e Pisa-Livorno dall'altro), ma più debole altrove. In generale, le funzioni urbane più innovative incidono meno che nelle regioni più sviluppate (26% degli addetti totali contro 33% in Emilia Romagna) e sono dunque da potenziare.

«Questo punto è considerato strategico dalla Regione - ha proseguito l'assessore Conti -  e nel Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) quando diciamo che le città toscane debbono rimanere tali, ma creando una connessione con le altre città, senza reciprocamente "de-centrarsi" per sviluppare una città di città che mette in rete le eccellenze di ogni realtà urbana vogliamo proprio sviluppare la città policentrica. Il governo del territorio, patrimonio di immenso valore, è fondamentale per raggiungere questo scopo, ma la burocrazia ed i meccanismi con cui è organizzato ancora evidenziano criticità. Dobbiamo superare il dimensionamento dei piani strutturali ed i regolamenti urbanistici con nuovi indici,  aggiornare il Pit insieme al PRS (programma regionale di sviluppo) in tutta la parte programmatica e recuperare l'idea di centralità politica urbana. Ma soprattutto, visto che oggi in media ci vogliono 6 anni dall'avvio del  piano strutturale all'approvazione del regolamento urbanistico dobbiamo dimezzare i tempi, distinguendo i tempi politici che, come emerge dalla ricerca Irpet, coprono circa la metà dei tempi e sono insopprimibili ed i tempi tecnico/amministrativi, su cui può agire la semplificazione. Oggi - ha concluso Conti - è il momento del dinamismo, della maggior collaborazione possibile, per arrivare rapidamente al risultato auspicato da tutti. La proposta è la seguente: sancire, mettendo nero su bianco che anche attraverso regolamenti il nuovo regime di collaborazione dimezza tutti i tempi tecnici propri della Regione.»

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