[27/01/2010] News

Pd: il governo dirotta i finanziamenti per il risanamento ambientale del Po

FIRENZE. Il fiume Po simbolo della Padania, le cui sorgenti sono meta di escursioni di uno dei partiti che sostiene il governo, non trova sostegno da parte dell'esecutivo per il suo risanamento ambientale ed idrogeologico. In base a quanto sostengono i deputati Pd in commissione Ambiente della Camera dei deputati, Carmen Motta, Raffaella Mariani e Alessandro Bratti, il governo ha tagliato 180 milioni da destinare al più grande fiume italiano.

«I nostri timori - hanno dichiarato i deputati Pd in una nota - sono stati confermati. Il governo, per bocca del sottosegretario Roberto Menia, ha annunciato che le risorse al progetto "Valle del fiume Po" non sono più disponibili. I 180 milioni stanziati con la delibera Cipe 166 del 2007, sono stati dirottati nel fondo strategico istituito presso la presidenza del Consiglio e saranno usati per altre finalità». A non essere finanziato è un progetto realizzato dalla Consulta composta da 13 province del Po, da Torino fino al mare, che ha coinvolto 4 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna) e interessato i territori di 490 Comuni.

Ancora non è dato sapere a cosa serviranno questi soldi "spostati" ma sicuramente «la sicurezza idrica e ambientale del Po - denunciano i parlamentari del Pd-  non è una priorità della destra mentre i ministri della Lega organizzano "gite" sul grande fiume proponendo la sua "bacinizzazione" con un progetto poco trasparente che rischia di essere devastante per il delta del Po». Ancora una volta sul banco degli imputati il ministro dell'ambiente Prestigiacomo, che al di la di quello che lei realmente vorrebbe, pare non avere l'autorevolezza ed il peso politico per realizzarlo: «continueremo ad incalzare il governo perché mantenga gli impegni presi ed in particolare il ministro Prestigiacomo, che non ha ritenuto di difendere un progetto condiviso da tante istituzioni locali che avevano già predisposto progetti specifici in attesa delle risorse che il governo aveva promesso loro» concludono i parlamentari democratici.

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