[29/01/2010] News

Mediterre e la sostenibilità possibile (non in Italia)

GROSSETO. Mentre al senato si dà il via libera alla caccia senza limiti di tempo e di specie, a Bari si svolge, Mediterre e oggi arrivati alla terza giornata si apre l'anno mondiale della biodiversità.
Mediterre 2010, la sesta edizione della manifestazione organizzata dalla regione Puglia in collaborazione con Federparchi, dedicata ai temi della tutela delle risorse naturali e dello sviluppo sostenibile, ha come sottotitolo quest'anno lo slogan "Sostenibili adesso".

Perché come sottolinea anche l'evento in programma oggi sull'anno internazionale della biodiversità: è ora il tempo di agire.
Magari non nel mondo in cui si è dato il via libera ieri in Senato alla caccia, ma intervenendo su politiche di tutele a conservazione delle specie a rischio, che comprendono anche interventi concreti per frenare i cambiamenti climatici innescati dall'aumento della temperatura del pianeta per colpa delle emissioni di Co2.

Al centro delle iniziative si è discusso infatti anche degli esiti del vertice di Copenhagen in cui esperti italiani ed internazionali si sono interrogati sulla situazione del pianeta e sulle politiche attuate dai governi, compreso il nostro, per ridurre le emissioni di Co2.

Oggi si è entrati nel vivo delle politiche per la biodiversità con un convegno internazionale cui hanno partecipato relatori quali Sebastian Winkler, attualmente capo del segretariato di Countdown 2010 e con la firma di un protocollo d'intesa per un piano d'azione nazionale per la conservazione delle tartarughe marine.

Un piano su cui la direzione per la Protezione della natura ha dal 2007 cominciato a coinvolgere tutti i soggetti interessati a vario titolo alla conservazione di queste specie, ovvero regioni, enti di ricerca, aree protette, società scientifiche, associazioni ambientaliste, capitanerie di porto, corpo forestale.

In questi anni si è dato vita quindi ad una serie di incontri finalizzati all'individuazione di una strategia unitaria e condivisa, con l'obiettivo finale della realizzazione di un piano nazionale per la conservazione delle tre specie di tartarughe marine presenti nei nostri mari.

Il convegno "2010 Anno Internazionale della Biodiversità: Ora è il tempo di agire" «è stata una occasione eccezionale e un parterre strepitoso» ci ha detto al telefono da Bari Giampiero Sammuri, Presidente Federparchi.
«Gli ospiti internazionali ci hanno fornito informazioni utili per apprendere la strategia internazionale sulla biodiversità, anche dal punto di vista della sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Strategie che ci hanno fatto sentire un po' piccoli come paese».

Tanto piccoli che non siamo riusciti nemmeno a mettere la firma del protocollo di intesa per il piano d'azione nazionale per la conservazione delle tartarughe marine. Come infatti ci ha detto Sammuri, «non è stato siglato nessun protocollo, perché non c'era il Ministero dell'Ambiente».
E questo- assieme a quanto accaduto ieri in Senato con l'approvazione dell'art.38 della legge comunitaria, che porta ad una totale deregulation sull'attività venatoria- la dice lunga sul reale interesse e impegno di questo paese e della maggioranza che lo governa su temi quali la biodiversità.

 

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