[29/01/2010] News toscana

Legambiente chiede impegni a Publiacqua sul depuratore di Firenze

FIRENZE. Legambiente Toscana nell'anno in cui l'Onu ha deciso di dedicare la Giornata mondiale dell'acqua al tema della qualità, torna a parlare di Arno e della necessità di completare il sistema di depurazione del comprensorio fiorentino. «Una città come Firenze, riconosciuta da tutti come una delle capitali mondiali della cultura non ha ancora un sistema di depurazione in grado di coprire il fabbisogno richiesto -  ha dichiarato  Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana - Entro il 2014, termine del mandato dell' attuale sindaco, l'idea è di vedere completata la depurazione a Firenze nella sua area metropolitana. Si tratta di allacciare al depuratore di San Colombano gli scarichi di 160 mila abitanti fiorentini in riva sinistra dell'Arno, per poter finalmente vedere una città con gli scarichi depurati al 100%. Ad oggi, infatti, il 40% del sistema fognario cittadino scarica direttamente in Arno».

Ora su questo punto pare qualcosa si stia muovendo: il lungo iter procedurale che ha fino ad oggi ostacolato la realizzazione di un'opera strategica come l'emissario in riva sinistra d'Arno, pare incanalato verso un percorso risolutivo.

Ricordiamo che la complessa opera ha incontrato diverse difficoltà tra cui una delle principali il ritrovamento di ingenti quantità di rifiuti da caratterizzare, movimentare e portare a discarica. La prossima approvazione da parte della provincia del progetto di bonifica della parte di territorio da San Colombano al fiume Greve è un passaggio fondamentale che permetterà di accelerare al massimo la realizzazione dell'opera, che in due lotti- dovrebbe concludersi completamente tra il 2014 e il 2015.

Se agli impegni del neo presidente di Publiacqua Erasmo D'Angelis, che ha ribadito come la depurazione sia la priorità per l'anno in corso, seguiranno i fatti si può essere ragionevolmente ottimisti: «Il nostro primo e più importante obbiettivo è chiudere la scandalosa pagina degli sversamenti in Arno dei reflui urbani. Stiamo superando tutte le difficoltà e l'incredibile accavallarsi di adempimenti e atti procedurali di un'opera sicuramente complessa. Posso, però, annunciare, al termine di una serie di incontri con tutte le istituzioni e gli enti coinvolti, che i lavori ripartiranno con l'obbiettivo di rispettare la scadenza europea» ha sottolineato D'Angelis.

Il responsabile Acque di Legambiente Toscana Federico Gasperini informa che Legambiente farà da "sentinella" sullo stato di avanzamento dei lavori, «Abbiamo chiesto a Publiacqua impegni precisi e rispetto dei tempi. I ritardi sono "storici" ma ora è necessario centrare i nuovi obiettivi proposti. Tra l'altro ad affrettare l'urgenza il fatto che il decreto 152/2006 che ha recepito la direttiva acque 2000/60/CE sancisce che per il 2015 tutte le acque dovrebbero avere una qualità buona e l'Arno, a valle di Firenze, è ancora lontano da questo livello. A questo proposito sarebbe opportuno oltre che completare il sistema depurativo anche indirizzare a riuso industriale od agricolo parte delle acque del depuratore come del resto previsto, per chiudere il ciclo». Rimane comunque il problema delle risorse economiche, scarse e quindi della necessità di un intervento pubblico della Regione o del governo. Anche perché nel frattempo i costi sono quasi raddoppiati: considerata la bonifica siamo intorno ai 60 milioni di euro. Ha commentato la criticità fiorentina, che è di rilevanza internazionale, anche Ermete Realacci parlamentare del Pd. «Firenze è una città che deve parlare all'Italia e al mondo: il ritardo registrato nella depurazione delle acque va al più presto colmato. La nuova giunta- ha concluso Realacci- deve raccogliere questa sfida e riportare Firenze, su questo tema, all'altezza di una grande città occidentale».

 

 

 

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