[29/01/2010] News toscana

La stazione Leopolda sarà la nuova centralità della mobilità fiorentina

FIRENZE. Sarà uno scossone, per la mobilità cittadina, ancora maggiore di quello rappresentato dalla pedonalizzazione del duomo, ma apre anche prospettive urbanistiche di non poco conto, anche alla luce della mobilità sostenibile: la generale riorganizzazione che sarà imposta alla mobilità fiorentina con l'inizio dell'attività della linea 1 della tramvia (14 febbraio) comprenderà anche la creazione di quella che il sindaco Renzi ha oggi definito «una nuova centralità della mobilità fiorentina», che prenderà corpo presso la stazione Leopolda.

La prima stazione che Firenze ebbe agli albori della storia delle ferrovie italiane, oggi destinata a centro espositivo e fiancheggiata da un parcheggio scambiatore (300 posti circa, da riorganizzare), dalla nuovissima stazione "Porta a Prato" e dalla stessa linea 1 della tramvia, ridiventerà così «uno dei cuori della mobilità cittadina».

Contestualmente, il passaggio dei mezzi privati in piazza della Stazione sarà riorganizzato al fine di evitare le strozzature createsi nei mesi scorsi in via Valfonda (lato ovest, diventerà una corsia preferenziale) e nella vicina via della Scala (adiacenze lato sud), da cui saranno tolte 350 corse di autobus al giorno, che saranno spostate nella vicina zona di via il Prato. La stessa via della Scala diventerà la "via d'uscita" dalla stazione Smn al posto di via Valfonda.

La Leopolda (che con la tramvia a regime sarà "distante" solo 3 minuti da Smn) diventerà quindi un terminal che comprenderà il treno, il parcheggio scambiatore, le linee extraurbane su gomma, la tramvia, e anche due delle quattro linee di bussini elettrici che percorreranno la città dal 21 marzo prossimo, data in cui il periodo di prova della tramvia sarà finito, e la frequenza dei mezzi su linea ferrata scenderà dagli 8 minuti iniziali a 3 minuti e mezzo. A ciò si aggiungeranno i vari bus di linea e alcuni bus turistici destinati alle visite della città.

La minore pressione sulla stazione Smn (che, almeno nelle intenzioni, sarà favorita anche dallo spostamento su via della Scala della direttrice d'uscita) permetterà l'apertura di «un ragionamento sulla sua riorganizzazione, che comprenderà anche la creazione di 800 posti per biciclette», davanti ai circa 120 attuali.

Renzi ha parlato di «cambio di impostazione rispetto alla stratificazione del passato», intendendo che le linee extraurbane su gomma, «che nel tempo hanno occupato spazi non loro» in varie parti di piazza della Stazione e delle piazze adiacenti, ritornano ad essere ubicate fuori della stazione centrale e riunite presso una sede unica, ma comunque ad una distanza temporale minima da essa.

La nuova centralità della Leopolda, anche se creerà problemi non da poco alla congestione del traffico in zona (in particolare, il vicino viale Belfiore, situato poco a nord e vera strozzatura dell'intero flusso nord-sud del capoluogo, rischia a questo punto la paralisi totale, e va considerato anche che "l'onda verde" - cioè la sequenza semaforica appositamente studiata per la linea su ferro - creerà ulteriori problemi di congestione del traffico privato), apre indubbiamente prospettive molto ampie. Anzitutto, essa permetterà a molte delle auto provenienti dalla Piana e dalla Fi-Pi-Li di non dover più arrivare fino alla (ora pesantemente congestionata) zona della Fortezza da Basso per raggiungere il cuore della mobilità fiorentina.

Inoltre, essa dà (finalmente) un seguito a quel percorso di riorganizzazione urbanistica aperto con la pedonalizzazione del duomo, e che potrebbe un giorno portare davvero al superamento di quell'impostazione "monocentrica" che, fin dall'epoca del Poggi (1865) passando per l'opera dell'urbanista Detti (anni '50-'60) è stata additata da gran parte degli urbanisti che hanno operato su Firenze come il principale problema urbanistico del capoluogo toscano. Questa, almeno, è la prima impressione su un tema che rappresenta davvero una «rivoluzione epocale» come affermato dal sindaco, e che diventerà sicuramente molto caldo e dibattuto nelle prossime settimane.

Torna all'archivio