[01/02/2010] News toscana

Il Fiume e l’Uomo

FIRENZE. Le recenti ondate di maltempo hanno creato nelle aree di costa apuo-versiliese allarme e paura oltre che disagi e danni al tessuto produttivo e alle abitazioni. Tutto questo merita qualcosa di più di una riflessione, a partire dal dato oggettivo della scarsezza delle risorse per farvi fronte. Infatti nelle prime riunioni post evento si sono riaffacciate proposte ed ipotesi di intervento sui fiumi che mi hanno allarmato e mi hanno ispirato questo intervento.
I fiumi hanno sempre esondato e di conseguenza costruito le proprie "casse d'espansione" nei millenni. Hanno costruito letti, golene, laghi e aree paludose dietro le dune della costa. Poi l'opera dell'uomo li ha costretti in aree sempre più limitate, per riuscire a guadagnare suolo nuovo, disponibile per le proprie attività. Questa sua legittima aspirazione si è però sempre scontrata con la natura dei fiumi, riottosa e poco incline alla disciplina. Nel frattempo l'elaborazione scientifica e tecnica nel settore della difesa suolo è diventata amplissima. Essa ci ha consegnato metodi e risposte precise e queste prescindono in modo netto dalla folle scelta della tombatura e dalla escavazione dei letti. E, sia chiaro una volta per tutte, che è la legge stessa che vieta l'escavazione in alveo, mentre la tombatura è soggetta a controlli e verifiche da parte dell'Autorità di bacino e, solo a condizione che non si creino problemi, ove esista già, può continuare ad esistere.
Ma non solo l'area apuo-versiliese è stata oggetto di forti danni e rischi di gran lunga maggiori. Ben 8 province sono state colpite dal maltempo di fine anno, e 5 di queste in modo molto significativo. Tranne che per il Magra non si sono lamentate altre esondazioni, ma le frane hanno travolto strade e minacciato paesi. Centinaia di persone completamente isolate e danni incommensurabili.
A tutto questo stanno tardando le risposte. Solo la Regione Toscana ha messo a disposizione fin da subito 50 milioni dalla Difesa suolo, 4 dalla Protezione Civile e 5 dalle attività produttive. Il Governo ha assegnato risorse (per 3 Regioni) per 20 milioni. La Toscana sola ha avuto danni per più di 530 milioni.
Un'ultima riflessione la dedico al concetto di "buon padre di famiglia" che viene spesso richiamato nella nostra giurisprudenza. La metafora che propongo vede il governo nel ruolo di padre di famiglia e il Paese nel ruolo di figlio. Il nostro Governo nazionale sceglie le priorità e nelle priorità ha inserito il "Ponte sullo stretto di Messina" e le centrali nucleari, invece della sicurezza idrogeologica del territorio. Un buon padre di famiglia, se ha 100 euro da spendere per il figlio, gli compra i libri o il cellulare? Sceglie i libri, naturalmente. Ebbene, il Governo ha scelto il cellulare!
Questa scelta rimanda a una responsabilità che non è solo del buon amministratore ma mette in campo ben altri valori. A questi intendo riferirmi finché sarò l'Assessore toscano alla Difesa del suolo e Protezione civile, nella consapevolezza che bisogna lavorare contemperando le esigenze dell'uomo con quelle della natura. Molti fiumi in questi giorni ci hanno mandato messaggi espliciti. O siamo in grado di capirli o perderemo la nostra scommessa.

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