[12/02/2010] News

La Nigeria chiede pił investimenti stranieri per gas e petrolio

LIVORNO. Il ministro del petrolio della Nigeria, Odein Ajumogobia (Nella foto), ha chiesto maggiori investimenti stranieri nel settore del gas ed ha detto che questa è «La dimostrazione dell'impegno per lo sviluppo del mercato interno attraverso la costruzione di un sistema infrastrutturale di gasdotti». La dichiarazione è stata fatto dopo l'incontro tra Emmanuel Egbogah, il Consigliere speciale del presidente nigeriano per le questioni petrolifere, e Plutarchos Sakellaris, il presidente della Banca europea di investimenti.

Secondo Egbogah, il governo federale nigeriano ha progettato «Uno schema direttivo per il gas naturale che sfrutterebbe le enormi risorse del Paese, al fine di pervenire a uno sviluppo economico massimizzato: Il governo federale della Nigeria ha invariabilmente fatto campagna per lo sviluppo di un mercato locale del gas e per la risoluzione delle sfide poste dai progetti di utilizzo e raccolta del gas. Queste iniziative sono state pensate per affrontare le problematiche della stabilità della produzione energetica e gli obiettivi di industrializzazione. Il 60% del gas trasformato è stato allocato nel mercato interno, il resto all'esportazione».

Intervenendo ad un meeting  della Nigerian Association of Petroleum Explorationists nella capitale federale  Abuja, il ministro del petrolio Ajumogobia ha esortato le compagnie petrolifere «A guardare oltre l'attuale volatilità del mercato e a investire più soldi nell'esplorazione: la domanda di greggio potrebbe raddoppiare entro la metà del secolo. Le riserve di gas e di petrolio della Nigeria sono allo stesso livello in cui si trovavano cinque anni fa, anche se nuovi giacimenti sono stati identificati. E' mia convinzione che dobbiamo continuare a rimpinguare e a far crescere le nostre riserve di base e di non consentire alle incertezze del mercato di falsare la nostra decisione di ricercare di più». Non c'è stata una crescita sensibile delle riserve di gas e petrolio della Nigeria negli ultimi cinque anni, nonostante il noto potenziale sia a terra che offshore».

Il ministro è preoccupato per le fluttuazioni selvagge del costo del barile di greggio, passato in pochi mesi da  140 dollari a poco più di 70 dollari, ma ha detto che «La domanda mondiale di energia è destinata a crescere nel lungo termine. Ci sono attualmente circa 7 miliardi di persone con più di 228 milioni di barili di olio equivalenti di energia primaria al giorno. Entro la metà di questo secolo ci potrebbero essere più di 9 miliardi di persone con il doppio dell'energia che usiamo oggi»

La Nigeria è il più grande produttore di petrolio dell'Africa sub-sahariana (anche se recentemente è stata raggiunta dall'Angola), ha riserve conosciute per 33 miliardi di barili di petrolio e 187 trilioni di metri cubi di gas, ma pensa di arrivare a 40 miliardi di barili entro il 2010. Secondo Ajumogobia «L'l'unico modo per conseguire tale obiettivo è di fare uso di tutte le "geo-technologies to de-risk", nella prospettiva di intensificare l'attività di esplorazione in un altri bacini interni nigeriani».

Intanto, per rispondere alla recente minaccia del Movement for the Emancipation of the Niger Delta (Mend) di riprendere la guerriglia nel Delta del Niger, il governo federale ha istituito una sotto-commissione  sub-comitato (Gas Asset Protection Sub-Committee ) per la tutela delle risorse di petrolio e del gas all'interno della regione. Il Comitato dovrebbero raccogliere le idee su come consolidare i risultati ottenuti con il programma di amnistia del governo per i guerriglieri che hanno lasciato le armi.

Alla riunione inaugurale della sotto-commissione i rappresentanti del governo centrale hanno detto che lavoreranno soprattutto per la situazione post-amnistia e per portare la pace e realizzare un ambiente favorevole per le attività economiche nella regione del Delta del Niger.

Secondo il ministro del petrolio «Il programma è stato molto utile al petrolio ed al gas della Nigeria. Il livello della produzione di greggio nella regione ricca di petrolio è migliorato in maniera fenomenale. Il Comitato è stato costituito in primo luogo da parte del governo federale  per favorire le altre agenzie coinvolte nel programma di amnistia, contribuendo alla sinergia degli sforzi per ottenere un successo strepitoso».

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