[12/02/2010] News

Navi dei veleni, per il ministro Prestigiacomo sono infondate le nuove rivelazioni di Lannes...

ROMA. Si è scomodato addirittura il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo in persona per smentire le rivelazioni Gianni Lannes (nella foto), un giornalista investigativo pugliese direttore di Terra Nostra. Oggi una nota ufficiale del ministro cerca di mettere fine ad una polemica che non è riuscita ad arrivare sui grandi giornali (e tanto meno in televisione) ma che ha invaso siti internet, social network e bolg. Lannes inoltre sta partecipando a numerose iniziative pubbliche dove fa clamorose rivelazioni sulle navi dei veleni e su un presunto traffico di rifiuti nucleari della centrale di Caorso che sarebbero stati scaricati in mare.

«La nave identificata sui fondali a largo di Cetraro - dice la Prestigiacomno -  è il piroscafo Catania affondato nel 1917. E' necessario ribadirlo in considerazione alle "rivelazioni" del giornalista Gianni Lannes che il 9 febbraio scorso ha presentato sedicenti nuove prove sulla "nave dei veleni"». 

Lannes oggi scriveva nell'editoriale pubblicato da Terra Nostra: «La ‘Ndrangheta ringrazia Piero Greco per l'assist sul Catania e gli apparati deviati dello Stato - mano diretta nell'operazione di affondamento delle navi colme di spazzatura pericolosa - plaudono. Peccato che l'archivio storico della Marina militare attesti che quella nave sia affondata nel 1917 a 59 gradi di latitudine nord. Tradotto: nell'Atlantico. Inoltre: l'istituto idrografico della marina italiana non segnala alcun relitto col nome di Catania, affondato nei mari della Calabria. Basta esaminare la mappa nautica numero 12 (da Diamante a Capo Cozzo) per rendersene conto. Sulla torbida scena delle navi dei veleni si affacciano tuttologi, sedicenti esperti e depistatori di professione. L'ultimo arrivato in Calabria è Piero Greco, insegnante di educazione fisica che si fa passare per dottore. Da qualche giorno inonda la Rete e qualche redazione giornalistica con i suoi deliranti comunicati raccattati nella spazzatura. Ieri sera a Cetraro, nel corso di una mia conferenza pubblica il Greco è stato pubblicamente smascherato e si è dileguato a gambe levate. Secondo il Greco "a largo di Cetraro in provincia di Cosenza è tutto a posto". Insomma, "secondo lui "non ci sono navi dei veleni, ma soltanto quattro relitti della prima Guerra mondiale". Le prove? Tre fotocopie sfornate da Internet. Capito l'antifona? Allora, tanto chiasso per niente. A dargli manforte il sindaco Giuseppe Aieta, a fine mandato. Già nel 2005 i rilievi marini avevano individuato proprio nella stessa area uno degli innumerevoli mercantili imbottiti di rifiuti chimici e scorie radioattive. Eppure Aieta, massima autorità sanitaria del borgo non ha mosso un dito; ora si piange addosso e nel frattempo si autoricandida alla carica di primo cittadino. A dare manforte ad Aieta - col debole delle cene al ristorante di un noto mafioso della ‘Ndrangheta - lo stesso Greco a caccia di un minuto di notorietà a buon mercato. Chi lo paga per mentire spudoratamente e tentare di screditare chi opera per far emergere verità scottanti?».

Lannes, che è sotto scorta per le minacce e le aggressioni ricevute, ha anche detto in diverse occasioni che «Il ministro Prestigiacomo dovrebbe fare un ripasso di storia, oltre che di coscienza» e che è «stanco delle menzogne dei poteri forti».

Parole ed accuse pesantissime che non sono andate giù al ministro, secondo la quale il giornalista si riferisce a «Ministero e Procura Nazionale Antimafia, cioè il Procuratore Grasso e la sottoscritta. Lannes ha scoperto due fatti veri: l'affondamento del "Catania" nel 43 e del "Città di Catania" lo stesso anno. Ma quelle due navi col relitto di Cetraro non c'entrano niente.  C'era un piroscafo Catania, costruito nel 1906 della "Società Marittima Italiana" che risulta affondato il 16 marzo del 1917, 15 miglia a largo di Belvedere Calabro (oggi Belvedere Marittimo), silurato da un sommergibile. Il naufragio causò la morte di 67 membri dell'equipaggio e di 14 passeggeri. Tutto ciò si evince con chiarezza dalle pag. 284 e 285 dell'allegato 10 ("Elenco delle unità mercantili affondate durante il conflitto per eventi di guerra") del volume secondo de "Il Traffico Marittimo" edito dall'Ufficio Storico della Marina nel 1932. Il documento è consultabile presso l'Ufficio Storico della Marina Militare dove Lannes ha svolto le sue ricerche, purtroppo per lui con grande superficialità. In ogni caso copie dei documenti sono a disposizione di tutti presso il Ministero dell'Ambiente. Sono parimenti a disposizione di tutti, oltre che visionabili sul sito del Ministero, i filmati sottomarini della "Mare Oceano"  e tutti gli altri documenti in possesso del Ministero sulla vicenda "Nave dei veleni".  E' il caso di dire: basta veleni».

Torna all'archivio