[15/02/2010] News

Haiti, diario a un mese dal terremoto: lo splendido lavoro dei volontari italiani dell'Avsi

ROMA. La Fondazione Avsi è una Ong italiana che lavora ad Haiti ininterrottamente dal 1999 con numerosi progetti in ambito socio - educativo, diritti umani e formazione, già operativa nell'emergenza uragani 2008, in cui molte vite umane erano già andate perdute. Forte di questa storica presenza, immediatamente dopo il terremoto dello scorso 12 gennaio, AVSI sta realizzando interventi di prima emergenza in campi sfollati per la popolazione colpita dal sisma in collaborazione con le Nazioni Unite il settore/cluster protection, shelter, logistic e nutrition e aiuto sanitario con medici volontari. «Naturalmente rimarremo anche dopo in Haiti, quando l'attenzione cadrà e il vero lavoro sarà ricostruire, anzitutto l'umano», dicono i volontari dell'Ong italiana.

A un mese dal terremoto la squadra di Avsi ad Haiti non si ferma. «Anzi, è già arrivata anche l'acqua potabile! I primi 7.500 litri al giorno per circa 1.200 persone, piano piano arriverà per tutti - scrive oggi Fiammetta Cappellini, la responsabile Avsi ad Haiti, sul suo diario su Il Sussidiario - Il problema dell'acqua è diventato durissimo cosi abbiamo chiesto aiuto al nostro collega Andrea Fabiani che è venuto da Les Cayes, l'altro polo di Avsi, per aiutarci con il depuratore che ci ha dato la Protezione Civile: la situazione dell'acqua era infatti tale da renderlo inutilizzabile. Così l'intervento di Andrea, che a Les Cayes sta seguendo il ripristino di un acquedotto insieme ai volontari, ha fatto sì che ci siano 7.500 litri di acqua al giorno per le circa 1.200 persone del campo. Giovedì 4 febbraio è stata inaugurata la prima scuola in Tenda: 200 bambini dalla materna alla VI elementare. Importante anche l'apertura del primo ambulatorio, un posto sanitario aperto 5 giorni alla settimana soprattutto per la cura materno infantile; l'avvio del programma di lotta alla malnutrizione, con una capacità di presa in carico di 250 persone al giorno e distribuzione di supplementi nutrizionali per 65 donne incinta e 500 bambini dai 12 mesi ai 5 anni di vita. La scuola è iniziata al campo sfollati di Place Fierte, con un direttore che Fiammetta non vedeva da 3 anni (e bondye! come dicono dalle loro parti, l'ha incontrato per caso) e 3 bauli di libri. Due tende pluriclasse: prima, seconda, terza e quarta quinta sesta. Sono un po' fitti i ragazzini ma nei prossimi giorni monteranno altre tende per suddividerli».

L'Avsi spiega che «Le attività nei campi sfollati sono prevalentemente a favore di bambini che hanno perso i genitori e mamme incinta e prevedono azioni socio educative e la fornitura di beni di "utili di prima necessita", come vengono chiamati nel gergo dell'emergenza i kit di cucina (ovvero pentole, ciotole, stoviglie, ecc.), kit d'igiene (come saponi, salviette, ecc.), kit per rifugi temporanei (teli, materassini da campo, coperte leggere), attrezzi per lo spostamento di macerie (pale, picconi, carriole), vestiti (magliette, biancheria intima). Per quanto riguarda "la protezione dei bambini" l'équipe di AVSI sta svolgendo queste attività in partnership con UNICEF ed è preparata da un gruppo di esperti italiani dell'associazione Resilience, che ha maturato know how in numerose emergenze a partire dal genocidio ruandese.

La Cappellini spiega che l'Avsi «Sta così fornendo aiuti alle prime 5-7mila persone senza tetto, delle 10mila che vorremmo assistere, nelle bidonville di Cité Soleil e Martissant nelle quali Avsi operava già da anni con basi che erano diventati luoghi di riferimento importanti per la popolazione e che ora, in un momento così drammatico, le persone stanno raggiungendo per trovare riparo. In questi quartieri poveri di Citè Soleil e a Martissan sono state allestite delle Tende, veri campi sfollati per l'accoglienza di queste persone. Nello specifico, a Cité Soleil si lavora in 4 campi con attività psico socio educative e sanitarie e di distribuzione di beni di prima necessità e identificazione delle persone (censimento). Nel campo di Place Fierte, sempre all'interno di Cité Soleil, vi sono circa 1.800 persone, ed è diviso in 4 sezioni. Dividendoli stiamo portando un po' di ordine. Una zona è dedicata ai bambini, ai più piccoli, poi c'è quella per le mamme, in modo che abbiano un po' di intimità, soprattutto per chi sta partorendo».

Nei campi di Avsi, i primi due medici volontari Chiara Mezzalira e Alberto Reggiori hanno già effettuato visite e controlli sanitari, specialmente ai bambini e alle mamme, oltre che ad aver avviato anche l'ambulatorio sanitario dei padri Scalibriniani nella zona di Tabarre. Ora, dai primi di febbraio Reggiori è rientrato in Italia, mentre la dottoressa Chiara ha aperto un ambulatorio per le cure materno infantili nei siti di AVSI e sta anche formando l'équipe sanitaria locale per combattere la denutrizione e malnutrizione»
E' operativo anche l'ufficio di Avsi a Les Cayes, coordinato da Tito Ippolito, a sud ovest di Port-au-Prince, la zona per tradizione agricola di Haiti, dove sono in corso dal 1999 attività di riforestazione, agricole e di sicurezza alimentare e che sta già dando rifugio ai primi sfollati che la grande macchina dell'emergenza sta iniziando a delocalizzare.

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