[15/02/2010] News toscana

La "riforma" dei Consorzi di bonifica è rimandata alla prossima legislatura

FIRENZE. Mentre ormai è guerra dichiarata tra Regione e Stato (Protezione civile) per i rimborsi e i finanziamenti relativi all'alluvione di Natale che ha colpito la Toscana, in chiusura di legislatura è stato fatto il punto sulla situazione attuale e sui destini dei consorzi di bonifica che sono enti operativi proprio sul fronte della difesa del suolo.

Il presidente della regione Claudio Martini e l'assessore alla difesa del suolo Marco Betti hanno incontrato il presidente dell'Unione regionale dei consorzi di bonifica (Urbat), Fortunato Angelini e i presidenti dei Consorzi dell'area fiorentina e del Consorzio fiumi e fossi di Pisa.

La principale notizia scaturita dall'incontro è che la Regione Toscana destinerà al finanziamento dell'attività dei Consorzi di bonifica 9 milioni di euro da qui al 2011, una somma pari a 3 milioni l'anno nel prossimo triennio. Ovviamente è stato fatto anche il punto sulla proposta di legge di riforma del settore che è ferma in Consiglio regionale dal luglio scorso. La pdl prevede una ripartizione territoriale per la Toscana con una suddivisione in 30 comprensori di bonifica anziché degli attuali 41, e i Consorzi dovrebbero essere accorpati fino a coincidere con l'ambito provinciale in 7 realtà provinciali su 10, con l'eccezione delle province di Prato, Siena e Massa Carrara, ambiti nei quali le funzioni sono già oggi svolte dalle Comunità montane.

I consorzi quindi dovrebbero essere ridotti di numero (dagli attuali 13 a 7), con uno snellimento dei loro organismi di gestione: il risparmio economico stimato (circa 870.000 euro l'anno) sarà pari ai due terzi della cifra attualmente necessaria. I compiti dei Consorzi rimarranno gli stessi e vedremo come riprenderanno i lavori sulla proposta di legge (che definire una riforma appare eccessivo) nella prossima legislatura. L'impressione è che questa norma modifichi solo gli aspetti amministrativi (in risposta anche a norme nazionali) con qualche sforbiciata ai bilanci in modo da far contenta parte dell'opinione pubblica: una vera riforma che entri nel merito dell'operato di questi enti e che riduca la frammentazione delle competenze, auspichiamo che sia inserita in una legge quadro sulle acque e difesa del suolo della quale ci sarebbe assoluto bisogno.

 

Torna all'archivio