[18/02/2010] News toscana

La provincia di Grosseto, con Regione e Arpat, impegnata a formare i cittadini di domani sui temi della sostenibilità ambientale

FIRENZE. La provincia di Grosseto insieme a Regione ed Arpat, è impegnata nella tutela ambientale del suo territorio indirizzando verso comportamenti consapevoli e sostenibili le fasce di popolazione più recettive. Attraverso percorsi di educazione ambientale svolti nelle 4 zone sociosanitarie (si tratta di 4 progetti distinti) si stanno formando i cittadini di domani. I lavori che coinvolgono gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, dall'infanzia al primo biennio delle superiori, sono partiti a novembre 2009 e si concluderanno a giugno 2010.

«La provincia - ha informato Patrizia Siveri, assessore all'ambiente - partecipa attivamente alla costruzione del sistema toscano di educazione ambientale sostenendo finanziariamente la progettazione a livello locale. Le 4 zone socio-sanitarie hanno svolto un ottimo lavoro che sicuramente avrà ricadute positive e concrete su tutto il territorio. Con questi progetti, che riguardano la riduzione delle produzione di rifiuti e dei conferimenti in discarica, il risparmio energetico, l'utilizzo di fonti rinnovabili di energia e la riduzione delle emissioni di CO2, puntiamo a rafforzare la coscienza ambientale dei cittadini, consolidando e diffondendo le buone pratiche attraverso i giovani, che hanno grandi capacità di farsi ascoltare anche dagli adulti e di trasmettere quindi, in famiglia, quanto appreso a scuola». Nello specifico i progetti riguardano:

Zona socio-sanitaria Amiata Grossetana: "La mia e la tua scelta: una questione di stili di vita"; Zona socio-sanitaria Colline Metallifere: "Ri-ri-ri: riciclo, risparmio, riuso"; Zona socio-sanitaria Colline dell'Albegna: "Rifiuti, ambiente, energia"; Zona socio-sanitaria grossetana "Mille energie in gioco". Questo progetto ha la particolarità di prevedere anche delle visite guidate all'Oasi San Felice, per lo studio della biodiversità.

«Abbiamo anche obiettivi ancora più ambiziosi - ha ripreso l'assessore - crediamo, infatti, che questo metodo di lavoro che parte dal basso, se adottato da tutti gli Enti locali e applicato su larga scala, può produrre degli effetti positivi sulle politiche dei Governi. Il grande limite alla riduzione delle emissioni di CO2, sta, infatti, nella scarsissima attenzione che i Paesi industrializzati, e non, dimostrano ancora sulle questioni ambientali, dando la priorità agli interessi economici. Una cittadinanza attiva e sensibile è il presupposto per riuscire ad incidere sulle scelte di carattere governativo» ha concluso Siveri.

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