[22/02/2010] News toscana

Firenze, a quando la presentazione delle misure sul consumo di suolo?

FIRENZE. «Rispetto a trent'anni fa, il problema del consumo di suolo è un problema vero. Non possiamo continuare a sviluppare la città nel momento in cui c'è un'emergenza suolo»: così, sul "Corriere fiorentino" di ieri, il sindaco Matteo Renzi ha iniziato a esporre più dettagliatamente di quanto avvenuto finora l'impostazione che la sua amministrazione intende imprimere allo sviluppo urbanistico del capoluogo.

Anche se la frase successiva del sindaco («ma non siamo ideologici: se arriva qualche azienda che assume e vuole costruire in una zona agricola, faremo il cambio di destinazione») lascia qualche perplessità - cioè ancora non si è attuata la misura e già si parla delle sue deroghe? E come garantire il contenimento del consumo di suolo se si è così pronti a compiere atti di cambiamento di destinazione appena «arriva un'azienda che assume»? - comunque è da valutare positivamente almeno il fatto che, seppur nelle dichiarazioni del sindaco, si confermi l'intenzione di puntare ad un'urbanistica sostenibile, anche dopo le prime perplessità espresse dagli esponenti della governance economica della città, come ad esempio l'intervista al presidente di Confindustria Firenze Giovanni Gentile rilasciata allo stesso Corriere giovedì scorso.

Abbiamo già visto venerdì (vedi link in fondo alla pagina) come l'obiettivo del contenimento del consumo di suolo (obiettivo che ha buona parte della sua ratio politica nella legislazione regionale sul governo del territorio, cioè nel percorso che va dalla legge 5/95 alla 1/2005) fosse stato appannaggio anche dell'amministrazione Domenici, ma - un po' per la vicenda-Quadra, un po' probabilmente anche per la questione degli appalti, un po' per una gestione non ottimale - ciò si era poi materializzato in una eccessiva pressione data dai processi di "densificazione urbana".

Aggiungendo invece, come negli annunci intende fare l'amministrazione Renzi, al criterio "contenimento consumo suolo" quello delle "zero volumetrie aggiuntive", si può ottenere la cornice di una reale sostenibilità dello sviluppo urbanistico, sia per il suolo vergine che per il "già costruito". Secondo Renzi, le case di nuova costruzione previste dal Piano strutturale attualmente in adozione, e da approvare entro pochi mesi, saranno molte meno delle 14mila previste, poiché «il riferimento ai "volumi zero" è collegato alla situazione attuale più i diritti acquisiti, da verificare caso per caso in base al vecchio Prg, distinguendoli dagli interessi legittimi ipotizzati nel nuovo Piano strutturale».

E sono, questi giorni, i primi in cui le intenzioni dell'amministrazione Renzi sulle politiche urbanistiche vengono discussi approfonditamente e con richiami concreti: in questo senso va riportata anche l'opinione espressa da Gentile, che nell'intervista di giovedì non chiudeva del tutto alla strategia di Renzi ma si chiedeva se «ci sarà sempre spazio per interventi di qualità. O no?», perplessità che - il sindaco ha sostenuto ieri - verranno meno al momento della presentazione del progetto.

E' chiaro che, pur trattandosi per ora di annunci, le parole di Renzi sono comunque molto impegnative, oltre che degne di attenzione: pur nelle svariate perplessità che abbiamo espresso in questi mesi riguardo a quel comparto dell'urbanistica rappresentato dalle politiche di mobilità, è comunque un segno di progresso il sentire il sindaco di una grande città italiana parlare in termini così cogenti della problematica rappresentata dal consumo di suolo. E, anche se in politica non si sa mai, è da attendersi che gli impegni presi in questi giorni saranno alla fine messi in pratica.

Anche perché, volendo ragionare in termini di consenso, il sindaco sa benissimo che, mentre le misure per la mobilità sostenibile possono essere accolte male - almeno all'inizio - dalla cittadinanza (come confermano le astruse vicende che hanno in questi anni accompagnato l'ormai avvenuta nascita della tramvia), discorso diverso vale per il contenimento del consumo di suolo: un obiettivo politico, quest'ultimo, che certamente non è accolto a occhi chiusi dagli esponenti del sistema economico (ed è anche giusto così), ma che a livello di consenso popolare gode invece di un ampio sostegno, come confermano (almeno per il capoluogo) anche i dati presentati da Irpet nel luglio scorso all'interno della ricerca "I cittadini toscani, l'ambiente, il territorio": secondo lo studio, il 71% dei residenti in provincia di Firenze ritiene che «costruire ancora danneggerebbe il paesaggio», un valore molto più alto di quello che si riscontra in altre realtà regionali (ad esempio, questo valore scende al 43% in provincia di Grosseto e al 46% in quella di Arezzo).

Insomma, c'è un consumo di suolo da rallentare (da fermare?), ci sono degli obiettivi di "zero volumetrie" da applicare: ma tutto questo va fatto garantendo comunque il dinamismo del settore edilizio ed evitando azioni di forza nei confronti del sistema economico, in particolare imprenditoriale, che avrebbero l'effetto opposto a quello voluto. Ma la strada, appunto, è quella giusta, o meglio sarà giudicabile come tale nel momento in cui finalmente queste benedette "misure concrete" si affacceranno nel novero delle azioni fatte, e non delle parole dette: ed è chiaro che, dal giorno successivo al naturale "giro di boa" rappresentato dalle elezioni regionali, non ci sarà più un momento da perdere.

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