[25/02/2010] News

Opere pubbliche ed emergenze, sulle proposte di Marco Filippi

PISA. E' importante che si cominci a pensare seriamente a come uscire dai disastri dell'emergenza in cui ci siamo impantanati con gli effetti che sappiamo e vediamo. Marco Filippi (Nella foto) lo fa informandoci anche del lavoro avviato dal Pd per mettere a punto proposte precise per cui ‘ogni amministrazione dovrebbe approvare il suo piano delle opere pubbliche, accompagnato dalle risorse disponibili'.

Il che va bene ma non mi pare emerga ancora con la chiarezza necessaria, cosa urge sul piano nazionale. Un piano di opere pubbliche non può certo prescindere dai piani di bacino che in base alla legge 183 pur fortemente lesionata dalla Commissione Matteoli. Vale per i piano del Serchio come quello del Po non finanziati per niente o quasi. Recentemente le province toscane, ad esempio, hanno proposto per  ‘armonizzare le leggi nazionali e regionali un Testo unico regionale'.  Pochi giorni dopo abbiamo appreso che presto sarà adottato il piano di gestione del distretto Appennino settentrionale'. Piano che verrà adottato dall'autorità di bacino nazionale dell'Arno insieme alle regioni facenti parte del territorio del distretto (Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Marche, piccole parti dell'Umbria, Piemonte e Lazio).

Sembra disegnato da Indiana Jones e c'è da chiedersi come si riuscirà a pianificarlo seriamente. Ecco perché - dicevo - c'è un momento nazionale indispensabile perché si possa realizzare quella armonizzazione giustamente rivendicata dall' Unione delle province toscane. E' insomma il problema del governo del territorio, della programmazione ( termine ormai caduto in prescrizione) che dovrebbe garantire quella ordinarietà nella gestione della cosa pubblica che è l'esatto contrario dell'emergenza, sputtanato cavallo di troia per qualsiasi malefatta.

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