[25/02/2010] News toscana

Pisa, ricorso al Tar contro la variante urbanistica del piano strutturale del Comune

PISA. È partito da cinque comitati cittadini, un'associazione sportiva e un consigliere comunale il percorso che, grazie soprattutto al sostegno di Legambiente, sta portando al ricorso al Tar contro la variante urbanistica del piano strutturale adottata dal comune di Pisa. I motivi di questo ricorso sono stati presentati stamani nella sede di Legambiente di Pisa, a cui ha partecipato anche Ornella Aglioti, l'avvocato a cui è stata affidata la procedura. Illustrando i contenuti, Aglioti ha sostenuto come la nascita e l'oggetto della variante possano essere facilmente contestabili davanti al Tar. Nella sua nascita infatti questa variante non ha visto una reale partecipazione dei cittadini, come prevede invece la legge regionale sulla partecipazione. È stato sostenuto nel corso della conferenza stampa che le assemblee indette dal comune sono servite soltanto a presentare il progetto e non è stato possibile effettivamente discuterlo nel merito per adattarlo in modo tale da soddisfare i bisogni dei quartieri.

Nei contenuti la variante prevede un'aggiunta di duemilatrecento appartamenti ai mille previsti dal piano strutturale del 1998, e si presenta come un passo indietro rispetto al piano strutturale di area vasta, che proprio in questo periodo viene discusso tra Pisa e i comuni limitrofi. L'accusa mossa al comune è quella di comportarsi come uno "speculatore edilizio" che con la variante si è potuto garantire oltre duemila nuovi appartamenti, a fronte di una popolazione in calo, e l'edificazione di spazi verdi che proprio in quanto tali sono preziosi per la riqualificazione della città o che, addirittura, già sono aree di servizio.

In una città come Pisa, dove la cittadinanza tende a diminuire, Piero Pierotti, docente di Urbanistica all'Università di Pisa e presidente dell'associazione ArtWatch, non vede l'utilità di mettere in progetto più di duemila appartamenti. Il peso di queste abitazioni si farà sentire, preannuncia Pierotti, in tutti quei servizi che si devono necessariamente garantire ai loro occupanti. La presenza di altre duemila automobili e caldaie porterà un innalzamento dei livelli di CO2 in una città già sufficientemente ingolfata e priva di verde pubblico come Pisa.

Ed è proprio il verde pubblico un'altra delle preoccupazioni dei comitati pisani. Le sorti del verde urbano non sembrano garantite da nessun provvedimento. La drastica riduzione dei parchi cittadini è da accompagnarsi alla costruzione di abitazioni di alta metratura che sostituendo le zone verdi le frammentano e le riducono a francobolli verdi di arredo urbano. Il caso limite è quello della zona di Via F.lli Antoni dove ad accompagnare il progetto di costruzione di nuove abitazioni, in aree da sempre destinate ai parchi pubblici, vi è la pretesa di riconoscere una stretta fascia d'erba costeggiante la FI-PI-LI come verde ad uso pubblico.

Interpellato da greenreport.it riguardo le accuse mosse dai comitati e Legambiente, il Comune risponde di non essere interessato a ribattere pubblicamente, lo farà solo in sede legale e se lo riterrà necessario.

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