[25/02/2010] News

Sistema idrico Lambro-Po: la marea nera mette in pericolo il delta del grande fiume

FIRENZE. «Si estende a macchia d'olio» è frase usata spesso, diventata luogo comune. Ma nel caso dell'inquinamento sul Lambro ovviamente calza a pennello. La marea nera scesa nel Lambro dagli scarichi della raffineria Lombarda Petroli (pare dopo un sabotaggio), ha già raggiunto il Po e poi in parte raggiungerà il suo delta e il mare (la guardia costiera sull'Adriatico è stata già allertata), e probabilmente durante il suo cammino invaderà canali e rogge che attraversano i campi. L'ecosistema acquatico (e quello terrestre direttamente collegato) sarà messo a dura prova e solo nei prossimi mesi, oseremo dire anni, capiremo la vera entità di questo disastro ambientale ed economico. «E' accaduto un fatto gravissimo, un verro e proprio attentato all'ambiente e alla salute dei cittadini- ha detto il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo- dopo un sopralluogo in elicottero lungo il corso del Po- E' opportuno che la Regione Lombardia chieda lo stato di emergenza e di questo parleremo in Parlamento questo pomeriggio. Lunedì, poi, in Consiglio dei ministri potrebbe già arrivare la decisione e verranno stanziate somme ingenti perché qui di lavoro da compiere ce n'e' tantissimo». Lo sbarramento di isola Serafini non ha retto completamente e in questo momento chiazze e veli oleosi sono segnalati nel tratto tra Cremona e il mantovano, fino ad oltre 150 chilometri dalla ex-raffineria brianzola. «Tutto l'ecosistema fluviale è in pericolo ed ora si pensa al Delta del Po, una delle zone umide più importanti d'Italia e d'Europa per la migrazione e lo svernamento degli uccelli acquatici» dichiarano dal Wwf Italia. Il Delta del Po in questo momento- spiegano dall'associazione ambientalista- è estremamente vulnerabile anche a causa del livello delle acque del fiume che permette una connessione diretta con molti rami laterali e con le aree di maggiore interesse naturalistico. In questa stagione, nelle zone umide deltizie vi sono migliaia di uccelli alla vigilia della cova e della stagione di riproduzione, inoltre quest'area è fondamentale per la presenza di molte specie di pesci che si riproducono, transitano o trovano qui rifugio «Il Wwf si augura quindi che vengano adottate tutte le misure necessarie ed utili a scongiurare che l'ondata di petrolio arrivi al Delta del Po - ha dichiarato Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia - se ciò non avvenisse gli effetti su golene, canneti di foce, lagune e tratti costieri, potrebbero essere devastanti». Dubbi sull'efficacia e tempestività degli interventi sono stati espressi da Legambiente «Questa emergenza è stata gestita con incredibili ritardi sia da parte del Governo che delle tre regioni coinvolte con sottovalutazioni e insufficienza di persone e mezzi. Manca soprattutto una cabina di regia unitaria ed efficace, ma è ancora possibile intervenire per limitare i danni prima che il petrolio raggiunga il Delta e l'Adriatico -  ha affermato  Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - E' necessario che il Governo nomini un commissario capace di gestire l'emergenza, mettendo in campo le competenze della Protezione Civile nazionale e delle aziende che operano nel settore con i mezzi per intervenire tempestivamente».

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