[01/03/2010] News

Rapporto Isaaa: in arrivo la seconda ondata Ogm

LIVORNO. L'International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications (Isaaa), ha presentato il rapporto "Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops: 2009" che come spiega la stassa Ong pro-Ogm «E' interamente finanziato da due organizzazioni filantropiche europee: la Fondazione Bussolera-Branca in Italia, che sostiene l'aperta condivisione delle applicazioni sulle colture biotecnologiche al fine di migliorare la presa delle decisioni da parte della società internazionale; e l'unità filantropica all'interno di Ibercaja, una delle più grandi banche spagnole, la cui sede sociale è situata nella regione di coltivazione del mais della Spagna». Secondo il rapporto è iniziata «La seconda ondata di crescita e sviluppo della biotecnologia» e » i Paesi in via di sviluppo riconoscono nella biotecnologia una chiave per l'autosufficienza alimentare e la prosperità»

Probabilmente la scelta di presentare il rapporto a Pechino non è stata casuale, infatti l'Isaaa magnifica tra gli eventi pro Ogm del 2009 «La decisione storica presa a novembre dalla Cina» che ha certificato l'innocuità biologica del riso e mais Ogm resistenti agli insetti: «Essendo il riso la coltura alimentare più importante del mondo, che nutre la metà dell'umanità, ed essendo il mais il più importante alimento coltivato per il nutrimento degli animali, queste autorizzazioni riguardanti l'innocuità biologica possono avere delle implicazioni enormi per l'adozione di future colture biotecnologiche in Cina, in Asia e in tutto il mondo».

La Cina traina i 16 Paesi che nel 2009 hanno sviluppato colture Ogm, che hanno avuto un aumento del 13% nei Paesi in via di sviluppo, equivalenti a 7 milioni di ettari, mentre nei Paesi industrializzati le colture Ogm rallentano: solo il 3% in più nel 2009. La "filantropia" sbandierata da Bussolera-Branca e Ibercaja somiglia terribilmente ad una specie di nuovo colonialismo biotecnologico che ha la sua punta avanzata nel regime comunista-turbo-capitalista cinese: ormai quasi la metà, il 46%, delle terre del pianeta occupate da colture biotecnologiche sono state piantate in Paesi in via di sviluppo ed è difficile credere a quel che dice il rapporto: «13 milioni di piccoli gestori agricoli ne hanno beneficiato», visto che gli Ogm sono "spinti" dalle multinazionali del settore o, come in Cina, imposti direttamente dal governo amico e complice delle grandi imprese. Non a caso il rapporto Isaaa riporta con molta benevolenza le opinioni di alti funzionari cinesi.

Comunque, nel 2009 «14 milioni di agricoltori hanno piantato 134 milioni di ettari di colture biotecnologiche, in rapporto ai 13,3 milioni di agricoltori e 125 milioni di ettari (7%) nel  2008», il 90% di questi sono piccoli agricoltori a basso reddito dei Paesi in via di sviluppo. Il rapporto spiega che «Gli ettari a caratteri introdotti p "ettari virtuali" hanno raggiunto i 180 milioni di ettari, in rapporto ai 14 milioni di ettari nel 2008. 8 degli 11 Paesi che coltivano colture a caratteri introdotti sono nazioni in via di sviluppo».

In testa alle coltivazioni Ogm restano gli Stati Uniti d'America (64 milioni ha), al secondo posto il Brasile (21,4 milioni ha.), che ha superato l'Argentina (21,3 milioni ha) con una crescita impressionante nel 2009 del 35%. Seguono l'India (8,4 milioni ha.), il Canada (8,2 milioni ha.), la Cina (3,7 milioni ha), il Paraguay (2,2 milioni ha) e il Sudafrica (2,1 milioni ha). Gli altri Paesi pro-Ogm con coltivazioni di un certo peso sono Bolivia, Filippine, Australia, Burkina Faso, Spagna, Messico, Cile, Colombia, Honduras, Repubblica Ceca, Portogallo, Romania, Polonia, Costa Rica, Egitto e Slovacchia.

Il Burkina Faso ha visto esplodere il suo cotone Ogm fino ad occupare 115.000 ettari, il 29% della produzione del poverissimo Paese africano. Ma in Africa gli Ogm avanzano anche in Sudafrica (17% in più e 2,1 milioni di ettari coltivati) e in Egitto (15% in più e 1.000 ettari di mais Ogm). Il cotone biotecnologica ha sfondato anche nell'India dei suicidi f degli agricoltori strozzati dalle multinazionali degli Ogm: 5,6 milioni di contadini coltivano 8,4 milioni di ettari, l'87% in più che nel 2008. Anche l'ecologica Costa Rica nel 2009 ha ceduto agli Ogm, avviando la coltivazione di sementi esclusivamente per l'esportazione. Il Giappone invece ha iniziato la coltivazione di una rosa blu biotecnologica.

Nell'Unione europea invece gli Ogm sono in calo: in 6 Paesi hanno nel 2009 erano coltivati 94.750 ettari, l'anno prima erano 107.719, una diminuzione dovuta soprattutto alla Germania che ha chiuso le sue coltivazioni Ogm. La spagna coltiva da sola l'80% del mais transgenico dell'Ue e nel 2009 ha aumentato il suo tasso di adozione Ogm del 22%.

Il rapporto spiega che la seconda ondata degli Ogm in arrivo è spinta da due fattori: la necessità di colture resistenti alla siccità negli Usa e nell'Africa sub-sahariana e l'approvazione nel 2009 dello SmartStax, un nuovo mais Ogm resistente ad insetti ed erbicidi e la coltivazione negli Usa e in Canada dei primi germi di soia resistenti al Roundup (Roundup Ready 2 Yield) e ad alto rendimento.

Secondo l'Isaaa il prossimo boom degli Ogm arriverà da «L'importante espansione dei germi di soia, di mais e di cotone biotecnologici in Brasile; La commercializzazione di cotone biotecnologico nel 2010 da parte del Pakistan, il quarto più grande produttore di cotone; l'espansione del cotone biotecnologico in Burkina Faso con la potenziale adozione di cotone e/o di mais biotecnologico in altri Paesi africani, in particolare il Malawi, il Kenya, l'Uganda e il Mali; L'adozione del riso dorato nelle Filippine nel 2012 e in Bangladesh e in India prima del 2015. E' anche previsto che altre colture con meno ettari saranno approvate entro il 2015, soprattutto le patate resistenti agli animali nocivi e/o alle malattie, la  canna da zucchero comportante dei caratteri agronomici introdotti e le banane resistenti alle malattie». 

Il grano resta ancora non inquinato da Ogm ma il rapporto spiega che «La Cina potrebbe essere il primo Paese ad approvare il grano biotecnologico tra 5 anni a partire da oggi. I caratteri introdotti come la resistenza alle malattie sono molto avanzati, mentre  la resistenza dei germi e le caratteristiche introdotte migliorate sono testate sul campo. L'investimento pubblico della Cina è certamente il più importante del mondo». L'Isaaa prevede  che il numero di agricoltori biotecnologici nel mondo raggiungerà i 20 milioni o più in 40 Paesi su 200 milioni di ettari in solo più di 5 brevi anni entro il  2015».

Torna all'archivio