[01/03/2010] News

Scorie nucleari: in Francia chiedono un dibattito pubblico sullo smantellamento degli impianti atomici

LIVORNO. Réseau Sortir du nucléaire, la rete francese delle associazioni antinucleari, ha lanciato una petizione, già sottoscritta da migliaia di cittadini, per chiedere un "débat public" sullo smantellamento degli impianti nucleari e sull'avvenire delle loro scorie radioattive.

In Francia ci sono 121 installazioni nucleari «Imposte ai francesi senza alcuna consultazione democratica - spiega Sortir du nucléaire - 14 di queste sono chiuse. Oggi si pone la questione del loro smantellamento e del destino dei loro rifiuti radioattivi». Per gli ambientalisti le autorità francesi stanno tentando di occultare questo problema «spezzettando i dossier inchiesta per inchiesta».

Il 6 giugno 2007, Réseau Sortir du nucléaire ha vinto una causa davanti al Conseil d'Etat che ha annullato il decreto che autorizzava lo smantellamento della centrale nucleare di Brennilis perché non c'era stato nessun débat public. Dopo gli ambientalisti hanno più volte chiesto ai ministri francesi interessati di aprire un dibattito pubblico sull'intera questione dello smantellamento degli impianti nucleari ed al destino di materiali e scorie «Conformemente alle direttive europee in vigore».

La petizione chiede: «Perché avviare precipitosamente le operazioni di smantellamento, mentre i lavoratori saranno molto più esposti alla radioattività e non esiste ad oggi alcun impianto per lo stoccaggio delle scorie più radioattive?» Lo stesso presidente francese Nocolas Sarkozy, concludendo la Grenelle de l'environnement, si era impegnato a non creare nuovi siti nucleari, ma Sortir du nucléaire evidenzia che «In contraddizione con questa promessa, le autorità cercano però di creare un nuovo sito di interramento nell'est della Francia per accogliere i rifiuti prodotti dallo smantellamento. Le popolazioni locali rifiutano con ragione che i loro territori subiscano per millenni le emissioni di radioattività di una discarica nucleare».

Secondo i no-nuke francesi, l'esempio da evitare assolutamente è quello della miniera di sale tedesca di Asse II, un sito di interramento delle scorie  "sicurissimo" trasformatosi in una catastrofe ecologica-nucleare" e quello "virtuoso" da copiare è invece quello del progetto di Yucca Mountain, negli Usa, dove il presidente Barack Obama ha bloccato tutto. Le decisioni Usa dimostrerebbero infatti che «L'esperienza di Bure (Meuse) deve essere chiusa e la pensata dell'interramento dei rifiuti radioattivi deve essere definitivamente proscritta. Alla stessa maniera, non è accettabile che sia realizzata sul sito di Bugey (Rhône), un sito di stoccaggio provvisorio delle scorie più radioattive risultanti dallo smantellamento. Questa opzione aumenterebbe il numero dei trasporti di rifiuti altamente radioattivi e pericolosi attraverso tutta la Francia».

I firmatari della petizione dicono che «Bisogna esaminare e dibattere la possibilità di stoccaggio dei rifiuti radioattivi negli stessi siti dove sono stati prodotti. Ognuno dei siti di stoccaggio già esistenti (Morvilliers, Soulaines, Cadarache, La Hague...) deve essere riconsiderato. E' impossibile confinare delle scorie radioattive per millenni e il pericolo che rappresentano è reale. Si pone così la questione di smetterla di produrle».

La petizione avviata da Réseau Sortir du nucléaire conclude: «Io chiedo l'apertura di un dibattito pubblico con contraddittorio, equo verso tutte le parti interessate, onesto e non truccato, sullo smantellamento delle installazioni nucleari e il destino dei loro rifiuti radioattivi. Ogni cantiere in corso mirante a smantellare un impianto nucleare deve essere fermato fintanto che il questo débat public non avrà avuto luogo».

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