[01/03/2010] News toscana

Rio Marina: attacco bipartisan a Legambiente sull'urbanistica

RIO MARINA (Livorno). Il Consiglio Comunale di Rio Marina ha sospeso il Piano di intervento in località le Paffe, nerlla Frazione di Cavo, dove nel luglio 2009 la Goletta Verde di Legambiente fece un blitz contro la trasformazione delle tramogge per il calcare di una vecchia cava in strutture ricettive (5.500 m3) a due passi dal mare.

Legambiente naturalmente ha cantato vittoria ed ha detto che lo stop della giunta di Rio Marina era prevedibile perché le perplessità, anche dal punto di vista urbanistico, erano molto pesanti, e che il comune era già tornato indietro come era già successo per analoghe operazioni edilizie. «Ci stupisce che il sindaco di Rio Marina prima attacchi Legambiente contestando posizioni ribadite ora dal Tar e poi decida di tornare indietro» dicevano gli ambientalisti che chiedevano anche un'altra cosa: «Crediamo sia arrivato il momento che Provincia e Regione verifichino cosa accade in questo Comune che sembra agire in contrasto con le norme regionali in materia urbanistica».

Quest'ultima fase sembra aver fatto arrabbiare parecchio tutti i consiglieri comunalio di Rio Marina, tanto che maggioranza e opposizione riesi hanno emesso un inusuale comunicato congiunto contro Legambiente che secondo molti è diventata una vera e propria spina nel fianco per il sindaco Bosi, il candidato dell'Udc alla presidenza della Regione Toscana.

I consiglieri di destra, centro e sinistra dicono unanimi che non sono più disposti ad accettare le accuse di Legambiente: che «arrivano addirittura ad insinuare l'illegittimità degli atti urbanistici di questo consiglio comunale». Il comunicato bipartisan rivendica ai consiglieri comunali il ruolo di «unici rappresentanti della cittadinanza e titolari delle scelte di governo del territorio. Respingiamo i tentativi di Legambiente di delegittimare il ruolo del consiglio ergendosi a giudice senza titolo delle scelte di una comunità. Centro-destra e Centro-sinistra uniti contro Legambiente accusata di fare insinuazioni «su atti assunti nella massima libertà di dibattito politico e nel rispetto scrupoloso delle regole». Poi anche loro si rivolgono a provincia e regione perché «ribadiscano che l'unico confronto possibile è quello che si svolge nell'ambito di che procedure in cui si spendono responsabilità tecniche e politiche e che niente hanno a che fare con le iniziative di chi queste responsabilità non le assume mai».

Il battagliero circolo di Legambiente Arcipelago Toscano non sembra affatto intimidito da questa levata di scudi bipartisan in difesa dell'onore politico urbanistico offeso e risponde a tambur battente con un comunicato: «Sbagliano, e di grosso, la maggioranza di centro-destra e la minoranza di centro-sinistra del Comune di Rio Marina a prendersela così tanto per dei giudizi che Legambiente ha il diritto e il dovere di dare sui loro strumenti urbanistici. Sbagliano due volte nella loro irritata e complice dichiarazione bi-partisan che la dice lunga sul pensiero unico cementizio che ormai accomuna destra e sinistra riese nella concezione di uno sviluppo datato e basato sulla redita e la svendita del territorio e non sul progresso, il lavoro e la salvaguardia dell'ambiente. Sbagliano la prima nel ritenersi infallibili su una materia, quella urbanistica che ha visto le amministrazioni di Rio Marina di diverso colore costrette a precipitose marce indietro, cominciando da Capo d'Arco e arrivando alle Paffe, che hanno più volte dato ragione alle osservazioni di Legambiente. Sbagliano la seconda volta quando cercando di accreditare una loro assoluta intangibilità rispetto alle scelte urbanistiche ci intimano di non criticarli invocando una specie di delitto di lesa maestà.

Legambiente non vuol delegittimare niente e nessuno, tantomeno un Consiglio Comunale dove una cosiddetta opposizione riesce benissimo a delegittimarsi da sola con un'acquiescenza che rasenta il masochismo politico verso le scelte della maggioranza ribadite anche nel comunicato congiunto. Il nostro diritto/dovere di criticare e fare osservazioni è fissato da una legge, Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 "Norme per il governo del territorio"».

Capiamo che il Consiglio Comunale di Rio Marina, violando lo spirito della legge, non abbia nemmeno voluto discutere le nostre osservazioni al Piano Strutturale (in gran parte identiche alle prescrizioni di Provincia e Regione) definendole "politiche" (che detto da uomini fatti eleggere da partiti politici è abbastanza ridicolo) e che non risponda nemmeno ai richiami in materia del Difensore Civico della Regione Toscana; capiamo anche il fastidio di una maggioranza di centro-destra che ha a disposizione una minoranza così docile e si trova a dover discutere delle fastidiose e puntuali osservazioni degli ambientalisti...

Ci riguarda invece il fatto che si tenti di intimidirci politicamente, si tenti di impedirci con la scusa di una sorta di sacralità della politica (a Rio Marina?!) di esprimere opinioni su scelte urbanistiche che ci riguardano come cittadini e come ambientalisti. Il consiglio che diamo al sindaco, onorevole e candidato alla presidenza della regione Francesco Bosi è quello di andarsi a leggere le leggi che quel diritto ce lo garantiscono pienamente e che dovrà far rispettare se verrà eletto, mentre ai Consiglieri della sua fedele opposizione suggeriamo di informarsi meglio su quello che hanno votato i loro partiti in regione».

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