
[02/03/2010] News toscana
PORTOFERRAIO (Livorno). Che l'interrogazione dell'onorevole Ermete Realacci (presidente onorario di Legambiente e responsabile per la green economy del Pd) ai ministri Scajola e Prestigiacomo sull'elettrodotto all'isola d'Elba avesse fatto un certo effetto lo si era capito subito, ma ora la conferma arriva da un comunicato dello stesso Realacci dove si legge: «A seguito dell'interrogazione parlamentare che ho presentato sull'elettrodotto da realizzarsi sull'isola d'Elba lo scorso 23 febbraio, ho avuto un incontro con la società Terna, in particolare con Stefano Conti, direttore degli affari istituzionali. Terna ha assicurato la piena disponibilità, dopo l'arresto dei lavori in corso sull'isola, ad affrontare con tutte le istituzioni coinvolte, a cominciare dai comuni e dal Parco, la situazione che si è venuta a creare per trovare una soluzione condivisa. In particolare Terna è disponibile sia a prendere in considerazione una modifica del tracciato attualmente previsto per potenziare l'elettrodotto attraverso nuovi tralicci, sia ad un interramento totale della linea. Quest'ultima soluzione, a loro detta, con l'eliminazione dei tralicci esistenti potrebbe, però, creare dei problemi di sicurezza di approvvigionamento. Non posso che prendere atto con favore dell'atteggiamento dell'azienda e mi auguro che il tavolo tecnico con le istituzioni, unica sede di verifica delle soluzioni più adatte, possa essere al più presto attivato».
L'intervento di Realacci era stato sollecitato da Legambiente Arcipelago Toscano che ora lo ringrazia: «L'iniziativa di Ermete fa giustizia di tutte le stupidaggini che sono state dette in questi mesi». Il Cigno Verde isolano si riferisce agli attacchi che erano stati portati da alcuni partiti politici e da associazioni anti-parco alla stessa associazione (l'unica ad essersi occupata dell'elettrodotto fin dal 2001) e che hanno coinvolto anche il parco nazionale. Legambiente e parco erano accusati di essere "colpevoli" di aver fatto interrare l'elettrodotto "solo" nell'area protetta e non fuori (dove il parco non aveva competenza), alla fine Legambiente aveva chiarito tutta la vicenda con il Comitato per l'intero interramento dell'elettrodotto, che è stato protagonista delle varie proteste elbane, ed insieme avevano avviato una serie di iniziative comuni che prevedevano appunto anche di portare la vicenda ai più alti livelli politico-parlamentari.
Missione compiuta rapidamente, verrebbe da dire, visto che lo stesso Realacci conclude: «Mi pare un risultato importate ottenuto grazie anche dalla civile protesta condotta da tutte le forze politiche e sociali, dalle categorie economiche, dalle amministrazioni comunali, dalle associazioni ambientaliste e dai comitati presenti sull'isola nei confronti di un progetto che avrebbe avuto un notevole impatto non solo sull'ambiente e sul paesaggio, ma possibili ricadute negative anche dal punto di vista del turismo, considerando che l'isola d'Elba è fra le mete più ambite dal turismo nazionale e straniero».