[02/03/2010] News

Commissione Ue contro tutti: via libera agli Ogm

GROSSETO. Bruxelles ha deciso, dopo dodici anni, di mettere una parola fine alla moratoria sulla coltivazione ogm in Europa. La Commissione Ue ha dato infatti il via libera sui suoli europei alla coltivazione, ai fini industriali,  della patata transgenica Amflora della Basf e ad altre tre nuove varietà di mais ogm della Monsanto, tutte destinate all'importazione e la commercializzazione per l'alimentazione degli animali.

«La strada è ormai libera per una messa in coltura commerciale della Amflora già da quest'anno» ha dichiarato il direttore della sezione fitosanitaria della compagnia, Peter Eckes, in un comunicato. A questo punto manca infatti solo «l'approvazione formale che sarà pubblicata dalla Svezia, in quanto paese relatore» del provvedimento.

Un bel risultato, non c'è che dire, dopo le parole del presidente della commissione Josè Manuel Barroso che nelle scorse settimane aveva dichiarato «di non voler imporre la coltura degli Ogm in Europa» e che fa sapere che il via libera alla patata ogm della Bayer sarà accompagnato dal lancio del dibattito politico sul futuro del dossier degli Ogm nell'Unione europea.

Non si impone la cultura ma si dà il via libera alla coltura, e quindi in pratica si impone ai cittadini e agli agricoltori europei una scelta che in grande maggioranza non è condivisa.  

La possibilità di coltivare la patata Amflora riguarda esclusivamente il suo utilizzo ai fini industriali e l'utilizzo dei prodotti derivati dall' amido negli alimenti per animali. Ma questa patata modificata così da avere un maggiore contenuto di amido è stata oggetto di una controversia in cui da una parte l'Efsa, ovvero l'autorità per la sicurezza alimentare europea aveva dato il suo nulla osta tecnico, quando invece dall'altra parte due autorità sanitarie, l'Emea (agenzia europea del farmaco) e l'Oms, segnalavano la pericolosità del gene marker contenuto nella patata ogm, per la resistenza all'antibiotico, che avrebbe potuto recare problemi alla salute umana. Un via libera dato dall'Efsa, contravvenendo tra l'altro la direttiva Ue 2001/18, relativa al rilascio deliberato di Ogm nell'ambiente, che  ne proibisce espressamente l'autorizzazione laddove vi siano geni di resistenza ad antibiotici importanti per la salute umana.

«L'Efsa come al solito non si smentisce e ancora una volta- tuona Legambiente-  in nome della sicurezza alimentare autorizza un alimento chiaramente pericoloso». E non si smentisce nemmeno la Commissione europea guidata da Barroso, che più volte aveva cercato di ottenere il sostegno degli Stati membri nel comitato di regolamentazione degli Ogm e nel  Consiglio, senza però riuscire mai ad ottenere la maggioranza necessaria  per poter dare  l'autorizzazione alla coltura. Da cui la proposta,  respinta dall'allora commissario all'Ambiente Stavros Dimas e invece ripresentata dal suo successore  John Dalli , di utilizzare la possibilità che le norme europee danno all'esecutivo di assumere la decisione sull'autorizzazione a meno che non si  esprima contro almeno la maggioranza qualificata degli Stati membri.  

E con questa decisione quindi la Commissione europea ha deciso di rompere l'embargo sulle colture geneticamente modificate, vanificando così gli sforzi di molti degli Stati membri contrari a questa scelta e andando contro la diffusa volontà europea contraria agli ogm.

(Foto gentilmente concessa da Greenpeace)

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