[02/03/2010] News toscana

Tunnel Tav Firenze: quali garanzie, quale comunicazione, quale partecipazione per i cittadini?

FIRENZE. Con la pubblicazione sulla stampa locale della lista aggiornata delle abitazioni coinvolte dal monitoraggio sugli impatti in superficie del tunnel Tav, l'ormai annoso dibattito tra i sostenitori del tunnel e quelli del passaggio in superficie si è parzialmente evoluto verso un aspetto che - essendo ormai pressoché scontata la scelta del sotto-attraversamento - riveste un carattere più costruttivo.

Non che la scelta del tunnel a scapito del passaggio in superficie sia indolore, certo: ma anzitutto va ricordato che anche il sovra-attraversamento avrebbe un massivo impatto, soprattutto a cantieri completati ma non solo. Inoltre, se davvero la "liberazione" dei binari di superficie da un ingente numero di convogli nazionali porterà poi alla realizzazione di una vera linea metropolitana open-air, allora sarà davvero valsa la pena di affrontare i disagi legati alla realizzazione del tunnel.

Al di là dei pareri sul modo migliore di attraversare Firenze, comunque, va sottolineato appunto che è solo negli ultimi giorni che, a quanto sembra, i residenti nelle zone sotto attraversate dal tunnel stanno finalmente ricevendo - ma dalla stampa, non dalla comunicazione istituzionale- le vitali informazioni relative a quali saranno effettivamente i palazzi da monitorare (un totale di 164, secondo i dati dell'Osservatorio ambientale riportati da "Repubblica"), da sottoporre alla più blanda procedura del testimoniale di stato (che consiste essenzialmente in rilevamenti fotografici sul "prima" e sul "dopo" - 77 edifici coinvolti), da abbattere (8 edifici).

I 241 edifici da monitorare e/o fotografare rappresentano peraltro un significativo aumento rispetto ai circa 180 previsti in precedenza: l'aumento è dovuto alle prescrizioni prodotte dall'Osservatorio, e visto che i monitoraggi dovranno essere svolti nell'immediata adiacenza dei lavori, e che detti lavori stanno subendo un ulteriore ritardo rispetto alle previsioni (ora si ipotizza la primavera 2011, come momento dei primi veri lavori di scavo del tunnel), è possibile che il numero di edifici coinvolti dai monitoraggi sconti ulteriori future modifiche.

Ma quali sono le garanzie, per la cittadinanza, che i lavori saranno svolti a regola d'arte? E quali le garanzie che eventuali danni saranno riconosciuti e risarciti velocemente e in quantità congrua? Per la prima domanda la risposta è, purtroppo, "ben poche garanzie": pur dando per scontato che le tecnologie impiegate saranno le migliori disponibili, e pur dando per scontato che nessuno abbia la convenienza politica a mettere a rischio l'immagine di Firenze e della Toscana con lavori non svolti a menadito, comunque i casi di Bologna e del Mugello insegnano che ancora nessuno può dare le sicurezze tecniche richieste: che crollino i palazzi è (almeno crediamo) da escludere, ma non si può escludere - visti i precedenti - che ci siano lesioni superiori al previsto.

Riguardo alla necessaria velocità e congruità dei risarcimenti, invece, ieri in consiglio comunale è stata presentata un'interrogazione da parte del gruppo Spini, con cui si chiedono appunto «le garanzie da parte degli enti pubblici per i residenti nei 241 palazzi indicati da Nodavia per i quali è richiesto un controllo e un monitoraggio permanente e per gli edifici ricadenti nell'area d'ombra che, seppur fuori dalla zona definita "del pericolo" sono assai vicini alla verticale del tunnel, e che non avranno alcun controllo organizzato, qualora si verificassero danni alle proprie abitazioni». Secondo un successivo comunicato del gruppo, l'interrogazione non ha ricevuto risposta da parte della giunta.

Altro aspetto contenuto nell'interrogazione consiliare riguarda la domanda su quali siano «i mezzi di comunicazione messi in atto per informare i residenti nei 241 palazzi coinvolti e segnalati» e in generale «se e quale informazione istituzionale intende promuovere per evitare che i cittadini si possano trovare a prendere decisioni senza essere sufficientemente ed efficacemente informati».

E sono, gli aspetti comunicativi (e, in prospettiva, quelli più strettamente "partecipativi"), il vero vulnus di tutte le iniziative che, negli ultimi anni (tramvia in primis), sono state attuate dal comune di Firenze per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali. Come è stato possibile, cioè, che (solo per citare un esempio), per anni e anni la propaganda anti-tramvia abbia potuto descrivere la linea ferrata come un "mostro", e che il giorno dopo l'inaugurazione il dissenso ad essa si sia dissolto come neve al sole? E' evidente che, tra le altre cose, anche una insufficiente opera di informazione/comunicazione/partecipazione per la cittadinanza ha influito fortemente sulla percezione dell'opera. Un errore che non andrà commesso - oltre che per la realizzazione delle altre 2 linee previste - per il lavori del tunnel Tav.

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