[04/03/2010] News

Merci via fiume, l'Europa aggiorna i dati

LIVORNO. La Commissione europea ha trasmesso al Parlamento e al Consiglio europeo la relazione sull'applicazione del regolamento relativo alle statistiche sui trasporti di merce per vie navigabili interne (il numero 1365/2006). Una relazione che illustra dapprima le ragioni che hanno giustificato l'adozione di tale atto legislativo, gli obiettivi da esso perseguiti e il contesto in cui si inquadra. Esamina quindi i problemi connessi alla sua applicazione e descrive i principali risultati conseguiti. Espone le conclusioni e delinea i possibili sviluppi futuri.

Le vie navigabili interne rappresentano una componente importante delle reti di trasporto della comunità (una rete di più di 37 000 km; 20 Stati membri possiedono vie navigabili interne e 12 tra essi dispongono di una rete idrovia ria interconnessa) e la promozione dei trasporti per vie d'acqua interne costituisce uno degli obiettivi della politica comune dei trasporti, per ragioni sia di efficienza economica sia di riduzione dei consumi energetici e dell'impatto dei trasporti sull'ambiente (come specificato nel Libro bianco della Commissione: "La politica europea dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte") .

Il consumo di energia per tonnellata/km, infatti, risulta all'incirca pari al 17% di quello dei trasporti su strada e al 50% di quello dei trasporti per ferrovia. Le potenzialità di aumento della quota modale dei trasporti per vie d'acqua interne sono notevoli e ciò assume particolare rilevanza in considerazione della frequente congestione e dei problemi di capacità degli altri modi di trasporto. In tale contesto anche la rilevazione di dati può contribuire a promuovere il trasporto idroviario e a integrarlo nella catena logistica intermodale. Perché le statistiche sui trasporti di merci per vie navigabili interne (che rappresenta circa il 5% - 6% in tonnellate-km dei trasporti di merci in Europa) possono aiutare nel miglioramento degli aspetti riguardanti i trasporti nelle politiche comuni, regionali e delle reti transeuropee.

Dunque, la Commissione nella sua relazione, sottolinea come il regolamento abbia permesso di incrementare il numero di informazioni dettagliate disponibili sui trasporti di merci per vie navigabili interne in Europa, di migliorare la qualità e la tempestività dei dati. Gli Stati membri si sono adoperati per ottemperare alle prescrizioni del regolamento e la maggior parte di essi sta trasmettendo tutti i dati richiesti nel rispetto del calendario previsto.

Anche se la rilevazione dei dati negli anni è migliorata, restano irrisolti alcuni problemi con riguardo, in particolare, alla comparabilità, all'esaustività e alla tempestività dei dataset trasmessi.

Comunque sia, secondo la Commissione dovrebbero essere raggiunti ulteriori risultati nel breve termine (1-2 anni). Gli Stati devono compiere ulteriori sforzi per ridurre le differenze evidenziate dai controlli incrociati e per ottimizzare la rilevazione di dati sui trasporti in transito (successi in questo campo sono possibili grazie a una maggiore collaborazione tra i paesi).
La Commissione, poi, individua alcuni possibili sviluppi a lungo termine, come la progressiva introduzione di un registro europeo delle imbarcazioni destinate alla navigazione idroviaria e l'ampio ricorso ai servizi d'informazione fluviale. Perché questi potrebbero contribuire ad accrescere la qualità dei dati rilevati.

La Commissione parla anche della possibilità di rilevare variabili nuove o più dettagliate in funzione delle esigenze degli utilizzatori dei dati e dei potenziali oneri per i rispondenti. A tale proposito sono due i punti di particolare interesse: l'ulteriore ampliamento della rilevazione di dati sui "trasporti di merci pericolose" e la raccolta, a un livello più dettagliato, di dati sul "tipo di merci".

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