[04/03/2010] News

Dissesto idrogeologico del Paese, Edo Ronchi: «Serve nuova classificazione delle aree a rischio elevato»

FIRENZE. Dissesto idrogeologico del "Belpaese": da una proclamazione generica di fragilità ad un specifica denuncia di rischio. In mezzo passa la conoscenza che in termini pratici significa aggiornare le mappe dell' Italia delle frane per rappresentare la situazione attuale di rischio delle aree più vulnerabili.

Questo in sintesi è ciò che propone Edo Ronchi (Nella foto) presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile ed ex ministro dell' Ambiente. Le deforestazioni, la mancata manutenzione delle reti idrografiche, le costruzioni incontrollate, le piogge di tipo tropicale prodotte dai mutamenti climatici hanno cambiato le condizioni del suolo che non sono le stesse di pochi anni fa.

«Dire che territori di intere Regioni sono a rischio al 100% o al 70%, come leggo su diversi giornali - ha dichiarato Ronchi - risponde ad una classificazione del rischio troppo estensiva e, allo stesso tempo, insufficiente: estensiva poiché si basa su un'indagine storica (basta che in un comune si sia verificata, anche molti anni fa,una frana perché l'intero territorio comunale sia classificato a rischio); insufficiente poiché non ci dice quali sono, non i comuni a rischio generico, ma le precise aree a rischio effettivo molto elevato, nelle nuove condizioni climatiche. Le mappe del rischio idrogeologico vanno quindi aggiornate».

Secondo l'ex ministro la riclassificazione precisa delle aree a rischio di frana molto elevato andrebbe finanziata e affidata per l'esecuzione alle province, col supporto di tutti gli organi tecnici e di bacino esistenti .Poi è necessario verificare l'efficienza del sistema di previsione e monitoraggio meteorologico per attivare, in caso di piogge intense, un sistema di allerta rapida per tutelare la popolazione «Colpisce che mentre si attuano interventi di protezione civile sempre più frequenti, non vi sia stato ancora un intervento organico teso a prevenire il rischio territorio e a mitigarne le conseguenze. Forse perché manca la consapevolezza che la crisi climatica con il suo portato di piogge tropicali sta alzando, in alcune zone del Paese, il rischio di frane rovinose» ha concluso Edo Ronchi.

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