[09/03/2010] News

Prosegue "Operazione Sos Po-Lambro", il viaggio di Legambiente lungo i fiumi inquinati

FIRENZE. Per il sistema fluviale Lambro-Po inquinato dagli idrocarburi fuoriusciti dall'azienda Lombarda Petroli, si è conclusa la fase dell'emergenza. La regione Emilia Romagna ha fatto due conti: sono state recuperate dal Po 750 tonnellate di emulsioni, 500 di idrocarburi e morchie, 315 di ramaglie contaminate. Mentre prosegue il monitoraggio sulle acque, si attende ora l'inizio della fase 2, quella della bonifica.

Il danno reale sull'ecosistema ancora non è valutabile come confermano alcuni docenti della Facoltà di Biotecnologie dell'Università Bicocca di Milano intervistati da Legambiente durante l' "Operazione Sos Po-Lambro": «Gli effetti sulla flora e sulla fauna del fiume sono ancora tutti da determinare, e  ci vorranno anni e migliaia di analisi sull'acqua e sugli animali, per poter davvero comprendere l'entità del danno sull'ecosistema».

I tecnici dell'associazione, ormai in viaggio da oltre una settimana lungo il grande fiume per verificare direttamente lo stato degli ecosistemi e per raccogliere le testimonianze dirette di chi vive da sempre su questi corsi d'acqua, sono arrivati negli uffici della Regione Lombardia a Milano. Hanno incontrato tecnici e funzionari della Regione per capire quali saranno le future azioni concrete.

«La Regione Lombardia ha intenzione di effettuare al più presto la bonifica del fiume mantenendo la promessa fatta dal presidente Formigoni nei giorni scorsi di riportare, entro l'Expo del 2015, la qualità delle acque ad un livello buono» dichiarano dalla Regione. I funzionari poi si soffermano sulla possibilità di istruire un Contratto di fiume, lo strumento di programmazione negoziata correlato ai processi di pianificazione strategica rivolti alla riqualificazione dei bacini fluviali, che vede un concreto coinvolgimento e una sostanziale condivisione da parte di tutti gli attori, con un approccio fondato sul consenso e sulla partecipazione. La Regione Lombardia, se non la prima è una delle prime ad aver inserito questo strumento nelle norme di pianificazione, e ora l'auspicio di tutta la popolazione che vive lungo gli ecosistemi interessati dall'inquinamento, è che l'applicazione condivisa di questo strumento possa servire ad accelerare il risanamento e la riqualificazione del sistema idrografico Lambro-Po.

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