[15/03/2010] News

Etanolo cellulosico dalla paglia di mais, la Cina vuole fare concorrenza agli Usa

LIVORNO. L'assemblea nazionale del popolo (Aon, il parlamento cinese) in corso a Pechino, si è occupata anche della produzione di etanolo. Il deputato Li Rongjie è intervenuto nel dibattito per dire che «Devono essere sviluppati maggiori sforzi per promuovere la produzione di etanolo a base di paglia per aiutare il Paese a sviluppare un'economia a basse emissioni di carbonio. La Cina potrebbe produrre ogni anno 1,2 miliardi di tonnellate di biomassa cellulosica secca, equivalenti a 400 milioni di tonnellate di petrolio greggio».

Li Rongjie ha spiegato ai suoi colleghi che «5 o 6 tonnellate di paglia di mais possono essere trasformate in una tonnellata di etanolo per un costo previsto che potrebbe non superare i 7.500 yuan (1.098 dollari), cioè l'equivalente del prezzo al dettaglio della benzina. E' il momento di passare ad una produzione industriale».

Siccome non è che sia molto usuale intervenire all'Apn con proprie teorie (e chi lo fa lo fa a proprio rischio e pericolo), è più che probabile che la sollecitazione di Li (che è comunque una figura di primo piano del partito comunista cinese) sia stata "spinta" da ambienti governativi, tanto più che l'agenzia ufficiale Xinua rilancia l'etanolo da paglia e riporta la sua richiesta al governo di Pechino perché «Metta in campo delle sovvenzioni e delle misure di incentivo per le imprese impegnate in questo procedimento, al fine di accelerare la produzione di etanolo cellulosico su scala industriale».

La Cina punterebbe quindi a far concorrenza anche in questo campo agli Usa che nel 2009 hanno investito 2 miliardi di dollari nella ricerca a e sviluppo dell'etanolo cellulosico, come ha ricordato Li Rongjie, toccando il tasto della competizione con gli americani che in Cina è ogni giorno più sensibile.

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