[17/03/2010] News

Medvedev: «Limitare la presenza russa nell'Artico è inaccettabile». La Russia non molla su gas e petrolio

LIVORNO. Oggi il presidente russo Dmtri Medvedev ha lanciato un pesante avvertimento ad europei ed americani approfittando di una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale della Russia dedicato ai mezzi per la prevenzione delle minacce che vengono dai cambiamenti climatici. Medvedev ha detto che «Restringere lo sfruttamento da parte della Russia dei giacimenti artici, contenenti un quarto delle riserve mondiali di petrolio e di gas, è inaccettabile. I Paesi artici stanno prendendo delle iniziative attive in vista di allargare la loro presenza scientifica, economica ed anche militare nella zona dell'Artico. In questo contesto, si tenta di limitare l'accesso della Russia alla prospezione ed alla valorizzazione dei giacimenti artici, il che è inammissibile tanto dal punto di vista giuridico che dal punto di vista geografico e storico».

La Russia rivendica, anche con esplorazioni sottomarine, la sovranità su grandissima parte della piattaforma artica, 1,2 milioni di Km2 di fondali marini ricchi di petrolio, gas, minerali rari, sui quali avanzano pretese incrociate anche Usa, Canada, Danimarca e Norvegia. La tensione è cresciuta dopo che nell'agosto 2007 una spedizione russa condotta dal deputato della Duma Artur Tchilingarov ha raggiunto il Polo Nord per studiare la piattaforma continentale artica, scendendo con un batiscafo che ha piantato una bandiera russa sul fondo, esattamente nel punto del polo nord geografico della terra.

La Russia è stata così la prima a rivendicare ufficialmente (seguita dagli altri) l'estensione della sovranità della sua Zona economica esclusiva di 200 miglia fino a 350 miglia dalle sue coste, asserendo di aver dimostrato "scientificamente" la continuità geologica della sua piattaforma continentale fino al polo. La cosa ha già provocato le proteste (e i movimenti delle cannoniere) degli americani e dei canadesi.

Il 12 marzo la Russia aveva annunciato che «Due bombardieri strategici Tu-160 hanno effettuato un pattugliamento al di sopra dell'Artico e dell'Atlantico del nord. Gli aerei sono stati scortati da due F-16 norvegesi e da due Tornado britannici».

Mentre rombano i motori militari e fioccano gli "avvertimenti" la Società geografica russa sta preparando per il 22 e 23 aprile a Mosca la Conferenza "Artico, territorio di dialogo" alla quale dovrebbe partecipare anche il primo ministro Vladimir Putin.

Svetlana Mironiouk, del consiglio della Società geografica, ha spiegato che «La conferenza è il primo grande progetto internazionale lanciato sotto l'egida della Società geografica della Russia. Si baserà sulla prospezione geologica, compresa quella sulla piattaforma continentale dell'Artico, la protezione dell'ambiente e lo sviluppo dei trasporti nella regione. La conferenza segna il ritorno della Russia nell'Artico».

Alla conferenza parteciperanno rappresentanti di centri di ricerca scientifica e di istituti di analisi politica, come la Fondation Prince Albert II de Monaco e l'Istituto Aspen, esperti dei Paesi del Consiglio Artico (Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia, Usa), del Comitato internazionale delle scienze (Iasc), del Consiglio polare europeo e delegati delle associazioni dei popoli autoctoni dell'Artico, ambientalisti, ministri politici e rappresentanti delle imprese che operano nell'Artico o vorrebbero farlo.

Torna all'archivio