[22/03/2010] News toscana

Il territorio escluso dalla campagna elettorale?

PISA. Alberto Asor Rosa ne è convinto anche -ma non solo- per i troppi silenzi  sul suo documento presentato un paio di mesi fa a nome dei comitati. Territorio, urbanistica, beni culturali non hanno insomma avuto quella considerazione ‘costituzionale' - dice Asor Rosa (Nella foto) - che una campagna elettorale regionale avrebbe dovuto riservargli.

Difficile dargli torto. Intendiamoci, non sono mancati e non mancano riferimenti ed anche iniziative ‘clamorose' per denunciare rischi più o meno devastanti per il territorio, dal rigassificatore, alle cave e così via. Critiche che hanno riguardato anche la nostra regione per qualcuno troppo disponibile verso i desiderata dei comuni o comunque di interessi locali e di campanile, per altri troppo poco libera da condizionamenti ‘ideologici' di segno opposto. Ma quello che non è emerso e non emerge chiaramente - in questo ha ragione Asor Rosa - è la partita ‘costituzionale' che si sta giocando su questo terreno offuscato innanzitutto da un clima generale che ha spostato il confronto su tutt'altri piani.

Possibile che neppure vicende drammatiche come quelle del dissesto idrogeologico e i suoi effetti abbia riproposto il tema di come è gestito (si fa per dire) un aspetto così rilevante e decisivo vuoi sotto il profilo ambientale, ma anche della sicurezza, dell'economia, delle implicazioni sociali e della stessa ricerca. Altro che Bertolaso e la protezione civile. Qui è in discussione chi e come si deve governare, gestire su un piano di pari dignità istituzionale - da Roma al più piccolo comune-questo ambito. Un ambito che riguarda anche il paesaggio, le energie rinnovabili, l'agricoltura e tanto altro ancora.

Non so quanti hanno oggi la percezione di cosa significa fare un piano per l'Arno che riguarda più regioni, comuni e province a non finire con  pochi soldi a disposizione.

Chi decide e su quale scala? Anche in Toscana non mancano quelli che dicono no in linea di principio. Ma se non vogliamo dire soltanto no - che  non è una risposta soddisfacente - occorre poter decidere su scale non comunali e tener conto certo del paesaggio ma anche qui dell'agricoltura e così via. Ognuno di questi aspetti ci riporta ad una questione di fondo - quella si assente o quasi dalla campagna elettorale- di che tipo di governo del territorio, di programmazione abbiamo bisogno oggi e non soltanto in Toscana. Se si decide di mettere a disposizione 10 milioni di euro per i comuni montani in Italia - visto che si sbaraccano le comunità montane - e che a gestirli sarà però il ministero per i rapporti con le regioni che senso ha parlare di federalismo e di riforme? Questo è centralismo e per di più d'accatto che si accontenta  di tornare a nominare da Roma un  funzionario del comune come si faceva qualche decennio fa.

Ai troppi interventi a gamba tesa del governo finora le risposte - che si sia trattato della legge sul suolo, dei parchi o del paesaggio - non sono  state quelle che dovevano essere. Ammesso che sia vero che l'importante non è vincere ma  partecipare anche la partecipazione non mi pare sia stata degna di nota. Certo in Toscana le cose sono andate meglio, ma ha ragione Asor Rosa a pretendere di più. Con una avvertenza; che le politiche ambientali oggi fanno e sono tutt'uno  con le altre a cominciare da quelle economiche. Non sono un aspetto separato e distinto dal resto a Roma come nelle regioni e negli enti locali. Non è roba insomma delegabile a qualcuno mentre gli altri fanno quel che chi torna meglio.

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