[22/03/2010] News toscana

Nella Firenze car-friendly tornano (anche) le carte-lavoro per il parcheggio

FIRENZE. «Una maggiore flessibilità e aderenza alle reali necessità dei cittadini in termini di mobilità», cioè in altre parole un generale percorso di "evoluzione" delle politiche per la mobilità attuate dall'amministrazione fiorentina in direzione della facilitazione dell'uso del mezzo privato. Le parole citate, contenute nel comunicato del comune di Firenze che presenta la delibera di giunta 51 del 9 marzo, testimoniano infatti quanto già era chiaro da tempo, ma che ora sta diventando sempre più lampante: alla politica di penalizzazione tariffaria dell'uso del mezzo privato posta in atto, tra mille polemiche, nell'era-Domenici (politica che passava in primo luogo per l'attuazione della sosta a pagamento in quasi tutta la città nelle ore diurne e per l'abolizione dei contrassegni-auto a tariffa agevolata) si sta sostituendo, da parte della giunta-Renzi, un deciso ritorno al sostegno alla mobilità privata.

"Toccateci tutto, ma non l'auto" - avevano chiesto per anni molti fiorentini sulle pagine delle lettere dei giornali di opposizione. E lo slogan ultra-populista "non si deve fare cassa con i parcheggi" aveva lentamente fatto breccia nelle parole dei politici, anche di centrosinistra, fino al punto che - solo due mesi dopo le elezioni di giugno - già in tutta la città era venuto meno ogni controllo sulla sosta a pagamento, "grazie" alla degradazione degli ausiliari del traffico (i famigerati "vigilini") e quindi al venir meno del ruolo degli unici pubblici ufficiali incaricati (essendo la Municipale sostanzialmente non deputata al compito, e comunque carente di organico) di vigilare sulla sosta a pagamento nella Zcs. E, sulle pagine delle lettere dei giornali di ispirazione populista, i commenti "bravo sindaco, finalmente" si sprecavano.

Firenze sta diventando (o meglio ri-diventando) una città "car-friendly", quindi: lo conferma anche il ritorno delle carte-sosta a tariffa agevolata, deciso appunto il 9 marzo. Grazie alla rediviva tessera-sosta, il pendolare (ma la misura vale anche per tutti i fiorentini che lavorino in una Zcs diversa da quella di residenza) potrà parcheggiare senza vincolo di orario, per i prossimi mesi fino al 31 luglio, spendendo 25 euro una tantum più il pagamento della sosta: pagamento che consisterà in 30 euro mensili per la tessera "gratta e parcheggia" mensile, o in una tariffa di 0.30 euro l'ora.

La misura, che ha carattere provvisorio perché essa, si legge nell'ordinanza, scadrà il 31 luglio (momento in cui «dovrà essere approvato il progetto complessivo di revisione della disciplina della Zcs») va a sostituire quella posta in atto nel febbraio 2007 (deliberazione 32/07) dalla giunta Domenici, che rendeva obbligatorio il pagamento della tariffa piena - 1 euro l'ora in quasi tutta la città, 1,50 euro/ora in alcuni punti caldi - per chiunque parcheggiasse in una Zcs diversa da quella di residenza, escluso chi usciva/entrava al lavoro dalle 20.30 alle 7.

Facendo due conti, per la nuova carta otteniamo una spesa mensile di 30 euro più l'una tantum iniziale che, suddivisa nei 4 mesi che mancano alla fine di luglio, vale circa 6 euro.

Ed ecco che l'automobilista fiorentino o pendolare, col ritorno della carta-lavoro, potrà utilizzare l'auto in città spendendo circa 36 euro al mese, almeno nei primi mesi, poi il costo si abbasserà con l'aumentare del tempo di ammortizzamento della spesa una tantum. E, se consideriamo che l'abbonamento al tpl costa mensilmente 34 euro, le perplessità riguardo alla politica attuata emergono in tutto il loro fragore.

Anche se, infatti, i commenti sprezzanti (che a Firenze sono rimasti stampati nella memoria popolare) con cui il vice-sindaco della scorsa giunta, Matulli, aveva rintuzzato le critiche dei commercianti in occasione della cancellazione delle carte-lavoro non erano il miglior esempio di comunicazione istituzionale sulle politiche di mobilità, e anche se va sottolineato che - soprattutto in una città ancora insufficientemente servita dal mezzo pubblico come Firenze - in certi casi (pensiamo ad esempio alle famiglie con figli in età scolare) l'uso dell'automobile è più una necessita che una scelta, resta comunque da chiedersi se, e in che modo, la giunta Renzi voglia disincentivare l'utilizzo dell'auto e la scelta del mezzo pubblico, quando vengono invece rimesse in campo facilitazioni economiche per l'auto che permettono di parcheggiare in tutta la città spendendo praticamente la stessa cifra del costo di un abbonamento all'autobus: forse si spera di convincere i fiorentini e i pendolari a non usare l'auto attraverso le sole esortazioni alla "buona volontà"?

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