[31/07/2009] News

Alcune sovrintendenze sono pił uguali di altre? Lo strano caso urbanistico di Salerno

LIVORNO. A leggere delle attività delle soprintendenze c'è da rimanere stupiti sulla spesso profonda disparità dei pareri espressi. Un'attività importante per limitare i danni cui potrebbe essere sottoposto il paesaggio e più in generale il territorio, ma che non sempre viene operata utilizzando lo stesso metro.

E' di qualche tempo fa il richiamo fatto ad esempio dalla soprintendenza di Siena al sindaco di Grosseto che aveva provveduto a far ripulire un monumento delle mura cittadine dalle scritte che lo avevano imbrattato senza aver prima richiesto il relativo parere, mentre a quanto si legge in due interrogazioni parlamentari fatte da altrettanti senatori, Roberto Della Seta (Pd) e Fabio Granata(Pdl), la soprintendenza di Salerno non avrebbe invece mosso alcuna rilevazione alla realizzazione di un progetto che prevede la realizzazione nel cuore della città e a pochi passi dal mare di una grande piazza monumentale di quasi 30 mila metri quadrati e di un altrettanto faraonico edificio a forma di mezza luna alto quasi 30 metri.

Il progetto denominato Crescent, ricordano i due parlamentari nelle interrogazioni «ha sollevato vaste e autorevoli opposizioni ed è stato da più d'uno paragonato ad un nuovo "ecomostro» sia per il pesante impatto ambientale dell'opera, che sfiorerebbe i 30 metri d'altezza in un'area della città dove il Piano territoriale di coordinamento prevede un'altezza massima di 10,5 metri, sia per i suoi fini meramente speculativi.

Nelle interrogazioni, viene anche richiamata l'opinione di architetti e urbanisti secondo cui il "Crescent" creerebbe «una diga di cemento tra il centro storico e il mare, annullando così l'antico rapporto tra la parte della città costruita lungo la collina e il suo affaccio sullo specchio marino antistante ed eliminando l'immagine consolidata di Salerno che costituisce essa stessa un bene culturale».

Vengono quindi sollevati dubbi e interrogativi sulle ragioni per le quali la Soprintendenza ha fatto decorrere i 60 giorni previsti dalla legge senza esprimere il suo parere sull'impatto paesaggistico e le due interrogazioni di richiesta di chiarimento da parte del ministro Bondi si concludono quindi con la domanda «perché la Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno non ha dato il suo parere sul 'Crescent'?».

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