[23/03/2010] News

La Cina nel 2010 importerą il 5% in pił di petrolio

LIVORNO. Nonostante tutti gli investimenti su energie rinnovabili e nucleare, la crescita cinese divora ancora troppi combustibili fossili.  Huang Li, la direttrice aggiunta del dipartimento del risparmio energetico e delle attrezzature scientifiche dell'Amministrazione nazionale dell'energia della Cina, ha reso noto che «Le importazioni nette di petrolio della Cina dovrebbero raggiungere i 210 milioni di tonnellate quest'anno, cioè un rialzo del 5,5%  in un anno».

Secondo i dati pubblicati dall'agenzia Xinhua e provenienti dal'Associazione cinese dell'industria petrolchimica, «La Cina ha importato circa 203,8 milioni di tonnellate di petrolio nel 2009 e ne ha esportato circa 5,16 milioni di tonnellate».

La Huang spiega che «Quest'anno il consumo totale di petrolio resterà al di sotto dei 400 milioni di tonnellate e l'industria della raffinazione si riprenderà grazie all'aumento della richiesta automobilistica e alla ripresa dei settori della logistica e del trasporto».

Ma non è finita, l'armoniosa crescita pulita che ha in mente il governo di Pechino, strombazzata ai quattro venti anche all'Assemblea nazionale del Popolo, nel 2010 dovrà fare i conti con una produzione di carbone che dovrebbe raggiungere i 3,15 miliardi di tonnellate con importazioni nette di circa 100 milioni di tonnellate.

E i cinesi sono preoccupati per le importazioni di petrolio anche perché temono che la "tregua"  sui prezzi dell'oro nero sia prossima a finire.

Xinua riporta con rilievo l'intervista concessa al giornale francese Le Figaro dal primo ministro del Qatar Cheikh Hamad Bin Jassim Bin Jabr al-Thani che ha detto che un prezzo ragionevole per il petrolio si situerà tra i 75 e gli 85 dollari al barile. Il Qatar è un importante produttore di petrolio, con riserve per 15 miliardi di barili,  ed anche il terzo Paese al mondo per riserve di gas dopo la Russia e l'Iran. Un piccolo Stato al quale Pechino guarda con molto interesse.  

Alla vigilia del quinto forum per gli investimenti in Qatar, che si terrà a Parigi il 25 e 26 marzo, il premier qatariano ha spiegato la sua filosofia commerciale: «E' importante che ci sia, sul mercato dell'energia, un equilibrio tra l'offerta e la domanda , il che permette un equilibrio dei prezzi. Se il prezzi salgono in maniera esagerata, è cattivo per il mercato, nello stesso modo che un calo rapido è nefasto perché porta un handicap agli investimenti. In questi ultimi anni, i mercati hanno conosciuto uno "yo- yo" dei prezzi al rialzo ed al ribasso. Io preferisco che i prezzi non aumentino bruscamente perché questo nuoce all'economia mondiale».

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