[24/03/2010] News toscana

Al via un'altra centrale a biomasse in porto a Livorno

LIVORNO. Il ministero dell'Ambiente ha approvato il progetto di bonifica di una parte dell'area ex Carbochimica e aperto la strada all'impianto a biomasse della Federer Petroli Green Road, società che dal 28 febbraio è stata acquisita da Enital srl (azienda con sede legale a Roma).

Lo conferma il direttore della stessa Enital, Paolo Giovannetti. «Dopo un lungo iter siamo pronti a partire» ha spiegato Giovannetti. In verità i lavori sono già stati avviati con l'abbattimento di uno stabile che ospitava una struttura per la distillazione del catrame. E presto, contemporaneamente alle prime operazioni per la bonifica, partiranno anche gli interventi per la costruzione dell'impianto.

La centrale produrrà 23 megawatt elettrici e 6,9 megawatt termici. Per realizzarla Enital è pronta a investire una cifra considerevole che si aggira intorno ai 25-30 milioni di euro. Una spesa ulteriore di circa 2 milioni è poi prevista per la bonifica. I guadagni non mancheranno. «L'energia prodotta verrà immessa nella rete nazionale e venduta a Terna - ha spiegato Giovannetti - Contiamo di essere attivi in 24 mesi».

Sul fronte dei combustibili la scelta deve ancora essere definita. Nell'autorizzazione della Provincia che in seguito alle conferenze di servizi ha rilasciato il permesso (sul BURT del 26.11.2008), è specificato che verranno utilizzati oli vegetali. Ma senza indicare quali saranno. Giovannetti ha dichiarato che saranno tutti certificati e non verranno utilizzati prodotti provenienti da aree deforestate.

«Nella fasi preliminari del progetto - continua Giovannetti - vi era un accordo con Confagricoltura per valutare l'ipotesi della coltivazione e dell'uso della jatropha». Un accordo che però non compare nell'autorizzazione. Anche in questo caso, quindi, come per la centrale a biomasse della Porto Energia, società del gruppo della Compagnia portuale, non è ancora stato definito il tipo e la provenienza dei combustibili e se verrà rispettata la filiera corta, raccomandata nel piano energetico regionale. Nel progetto vi è infatti indicato "un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili (oli vegetali)". Il che, per il momento, può voler dire oli di provenienza europea o peggio ancora olio di palma, di rpovenienza extracontinentale e quasi sempre a rischio deforestazione.

L'iter dell'impianto si è sbloccato pochi giorni fa, quando dal ministero per l'ambiente è arrivato il decreto autorizzativo e l'ok al progetto di bonifica dell'area compresa nel Sin dove ha operato la Carbochimica. Il progetto fu bloccato nella conferenza dei servizi del 4 novembre 2008, quando a causa dei "superamenti della soglia di alcuni agenti inquinanti", e nel rispetto dei report ambientali e delle prescrizioni del ministero dell'Ambiente, il Comune di Livorno bloccò la procedura. Che ora, con l'approvazione del progetto di bonifica è concluso.

La centrale verrà installata su un terreno di 5 mila metri quadrati in via Leonardo da Vinci, in una zona non lontana da quella della Porto Energia, con la quale Enital ha siglato un accordo finalizzato all'uso in comune di un cavo di allaccio da 132 kilowatt. Per Livorno dunque, si profila all'orizzonte l'ennesima nuova sorgente emissiva.

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