[26/03/2010] News

Il Consiglio Europeo: «Cambiamenti climatici, ricentrare la nostra azione dopo Copenhagen»

LIVORNO. Il Consiglio europeo riunito a Bruxelles ha approvato il documento finale "Europa 2020: una nuova strategia europea per il lavoro e la crescita, vi proponiamo la parte conclusiva: «Cambiamenti climatici, ricentrare la nostra azione dopo Copenhagen». I governi dell'Ue confermano tutti gli impegni e rilanciano il negoziato, una sola curiosità che secondo noi non è solo lessicale: il testo approvato all'unanimità dai 27 Paesi dell'Ue parla sempre di "documento finale di Copenhagen" e mai di "Accordo di Copenhagen" come invece scrivono sempre statunitensi e Paesi del Basic (Brasile, Sudafrica, India e Cina) e la stessa Onu.

(In realtà una nostar attenza lettrice, che ringraziamo ci ha fatto notare che nella versione in inglese delle conclusioni del Consiglio la parola utilizzata è 'Copenhagen Accord', così come in quella in tedesco e spagnolo. E' solo nella versione tradotta in francese e in italiano che si usa l'espressione "documento finale di Copenaghen". In effetti la versione in francese è quella uscita prima e quella da noi tradotta, ndr


Ecco quanto approvato oggi a Bruxelles dal Consiglio europeo:

Cambiamenti climatici, ricentrare la nostra azione dopo Copenhagen

Un accordo giuridico globale su scala mondiale resta il solo modo efficace per realizzare l''obiettivo consistente a mantenere l'innalzamento della temperatura mondiale al di sotto di 2°C in rapporto ai livelli dell'era pre-industriale. Sulla base delle conclusioni che il Consiglio ha adottato il 15 e 16 marzo e riguardo alla comunicazione che la Commissione ha presentato il 9 marzo 2010, occorre ormai dare un nuovo impulso al processo internazionale dei negoziati.

Conviene, basandosi sul documento finale di Copenhagen, adottare un approccio per tappe, la cui messa in opera dovrà intervenire rapidamente:

a) In un primo tempo, le prossime riunioni, che si terranno a Bonn, dovranno definire una road map in vista di far avanzare i negoziati. Occorrerà affidarsi in modo particolare ad integrare gli orientamenti politici esposti nel documento finale di Copenhagen nei diversi testi negoziali.

b) La Cop 16, che avrà luogo a Cancún, dovrà almeno dar luogo a delle decisioni concrete che permettano di ricondurre il documento finale di Copenhagen al processo negoziale condotto nel quadro delle nazioni Unite e di affrontare i problemi che sussistono, compreso quel che riguarda l'adattamento, le foreste e le tecnologie, cos' come il controllo, lo stabilimento di rapporti e la verifica.

L'Ue è pronta ad apportare il suo contributo a questo processo:

a) L'Ue ed I suoi Stati membri onoreranno l'impegno che si sono presi di fornire 2,4 miliardi di euro all'anno nel corso del periodo 2010-2012 per il finanziamento a messa in opera rapida, parallelamente ai contributi di altri protagonisti importanti e nel quadro della messa in opera del documento finale di Copenhagen. Sarà essenziale concretizzare rapidamente questi impegni. À questo fine, l'Ue ingaggerà delle consultazioni sulle modalità pratiche che permettano di assicurare un finanziamento a messa in opera rapida in alcuni settori. L'Ue ed i suoi Stati membri presenteranno un "stato di fatto" preliminare dei loro impegni durante la sessione dell'Unfccc prevista a maggio e giugno 2010 e sottoporranno, nel coso della conferenza di Cancún e, in seguito, ogni anno dei rapporti coordinati sulla messa in opera.

b) L'Ue ed altri Paesi sviluppati si sono impegnati a mobilitare congiuntamente 100 miliardi di dollari all'anno entro il 2020 per aiutare i Paesi in via di sviluppo a lottare contro il cambiamento climatico. I contributi finanziari a più lungo termine dovranno essere previsti nel quadro di azioni sostanziali e trasparenti che dovranno intraprendere i Paesi in via di sviluppo per attenuare il cambiamento climatico, così come la ripartizione globale dello sforzo mondiale di lotta contro il cambiamento climatico.

c) Il Consiglio europeo resta risolutamente aderente al processo dalla Unfccc ed appoggia gli sforzi sviluppati per accrescerne l'efficacia. Nel tempo disponibile prima di Cancún, questo processo potrà essere completato e sostenuto utilmente con delle discussioni in altri forum e su questioni particolari

d) L'Ue rafforzerà la sua azione di sensibilizzazione riguardante I Paesi terzi. Per far questo, solleverà la questione del cambiamento climatico nel corso di tutte le riunioni regionali e bilaterali, comprese le riunioni al summit, così come nel quadro di altri forum, quali il G20. La presidenza e la Commissione avvieranno delle consultazioni attive con altri partner e faranno rapidamente rapporto al Consiglio. Bisogna sfruttare le possibilità di cooperazione, comprese quelle con i partner industrializzati, nei settori come le tecnologie e le normative verdi cosi come per le tecniche di verifica. E' necessario individuare rapidamente gli interessi comuni che esistono con dei Paesi emergenti su delle questioni suscettibili di far avanzare il dibattito dedicato al cambiamento climatico.

E' urgente invertire la tendenza persistente alla perdita di biodiversità e al degrado degli ecosistemi. Il Consiglio europeo sottoscrive la visione a lungo termine riguardante la biodiversità all'orizzonte del 2050 e gli obiettivi fissati per il 2020, enunciate nelle conclusioni del Consiglio del 15 marzo 2010.

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