[26/03/2010] News

Clan mafioso gestiva la discarica di Campobello di Licata: 8 arresti

LIVORNO. Sono otto le persone arrestate dai carabinieri nell'ambito dell'operazione antimafia che, la scorsa notte, ha azzerato i vertici delle cosche di Agrigento. Uno degli indagati - le ordinanze di custodia cautelare in tutto erano nove - è riuscito a fuggire ed è tuttora ricercato.

In cella sono finiti i capi dei clan: vecchi uomini d'onore come Diego Lo Giudice, 70 anni, di Canicatti' e Francesco Giacchino Cottitto, 43 anni di Palma di Montechiaro. A Catania i militari dell'arma hanno invece arrestato l'imprenditore Ferdinando Bonanno.

Dall'indagine è emerso l'interesse del clan, che fa capo al superlatitante Giuseppe Falsone, all'appalto bandito per la costruzione e la gestione della discarica di Campobello di Licata. La cosca avrebbe messo le mani inoltre sulla realizzazione dell'hard discount Eurospin, sempre a Campobello. L'inchiesta e' stata coordinata dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Fernando Asaro e Giuseppe Fici.

I militari hanno notificato anche una serie di provvedimenti di sequestro di beni a presunti prestanomi del boss Falsone. Il Gip di Agrigento, accogliendo la richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto anche il sequestro preventivo della discarica di contrada Bifara-Favarotta a Campobello di Licata. Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di uno stralcio dell'inchiesta sul superlatitante di mafia Giuseppe Falsone.

Secondo l'accusa nella discarica erano gestiti illecitamente rifiuti speciali, si sarebbero compiute operazioni non autorizzate di smaltimento consistite nel convogliamento del percolato nel pozzetto di raccolta delle acque meteoriche pertinente alla vasca nr.3 e suo successivo scarico sul suolo mediante una condotta di allontanamento in un'area esterna al perimetro della discarica.

Il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo è intervenuto per complimentarsi con le forze dell'ordine e con gli inquirenti per le ordinanze di custodia cautelare. «L'operazione condotta ad Agrigento che ha portato al sequestro della discarica di Campobello di Licata e all'emissione di nove ordinanze di custodia cautelare rappresenta un duro colpo alle ecomafie» ha dichiarato il ministro.

«Rivolgo un plauso a tutti gli inquirenti che hanno operato e in particolare ai Nuclei operativi ecologici dei carabinieri che hanno ancora una volta dimostrato grande professionalità e capacità operativa. Il collegamento tra la gestione della discarica e le attività della cosca del superlatitante Giuseppe Falsone dimostra quanto sia coinvolta la criminalità organizzata nel business dei rifiuti, ma al contempo evidenzia la capacità dello Stato di contrastare con incisività queste attività criminose che danneggiano gravemente l'ambiente e mettono in pericolo la salute pubblica», ha concluso Prestigiacomo.

Torna all'archivio