[30/03/2010] News toscana

Olt: ĞL'ancoraggio per il terminal era previsto in questo periodoğ

LIVORNO. «Abbiamo rispettato i termini previsti per la fine dei lavori per la posa dei tubi. L'intervento in corso per l'installazione delle ancore, che non andrà a interferire con le attività balneari, era programmato proprio in questo periodo ed è da ritenersi come una prosecuzione dell'opera avviata a inizio anno. Non c'è nessun ritardo». Lo precisa Olt in merito alla pubblicazione (ieri sul nostro quotidiano) della notizia sulle nuove operazioni che la multinazionale dell'energia, attraverso Saipem, sta svolgendo a 15 miglia del nostro porto e a 7 dalla costa di Tirrenia. I lavori consistono nell'installazione sul fondo marino di 6 mega ancore e delle loro catene d'ormeggio che saranno lasciate sul fondo per la connessione alla torretta del terminal. La nave utilizzata, è la Far Samson, quella assaltata dagli attivisti di Greenpeace nelle scorse settimane.

Nessun stop, quindi, in vista dell'estate come veniva indicato nella concessione dove la Regione chiede il blocco  dei  «lavori di scavo della trincea, di posa e di interro della condotta sottomarina devono avvenire fuori della stagione estiva». Una prescrizione che Olt dice di aver rispettato precisando che non ci sarà nessuno scavo e che l'ancoraggio non andrà a incidere sulle attività di balneazione. Una fase per la realizzazione del terminal, di cui, se escludiamo chi ha concesso le autorizzazioni e firmato i permessi, in pochi sapevano. Non l'hanno neanche menzionata i dirigenti di Saipem e Olt intervenuti nella recente conferenza stampa nella sede della Guardia Costiera. Noi, invece, abbiamo dato conto, dell'ulteriore avanzamento della piattaforma e ricordato che da domenica scorsa e fino al 18 aprile, nell'area interessata alle operazioni della Far Samson, è vietata (con ordinanza della Guardia Costiera) la sosta, l'ormeggio e ogni attività subacquea. Intanto, sulla vicenda, interviene il Comitato contro il rigassificare che parla di pericolo per la salute  e chiede che vengano immediatamente fermati i lavori.

«Prendiamo ancora una volta atto che le istituzioni non rispettano neanche le regole che si danno per il perseguimento dei loro obiettivi - scrivono dal Comitato -  A guadagnarci saranno in pochi mentre i danni toccheranno a tutta la popolazione».

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