[08/04/2010] News

Un’equipe interdisciplinare studierà il viaggio di ritorno in Africa delle rondini

FIRENZE. Le rondini sono appena arrivate nel nostro Paese, e già si sta "programmando" il loro viaggio di ritorno. Con il progetto coordinato dall'Università di Milano in collaborazione con l'Università Bicocca, il Parco Adda Sud e la Lipu-BirdLife Italia, finanziato dalla Fondazione Cariplo, 200 esemplari di rondine verranno dotati di un mini geolocator, dispositivo elettronico del peso di meno di un grammo, che permetterà di seguire e conoscere il viaggio che questi uccelli, a fine estate, effettueranno per andare a svernare in Africa.

Le rondini verranno in seguito ricatturate e grazie ai dispositivi elettronici sarà possibile ricostruire l'itinerario migratorio identificando con precisione le aree di svernamento nell'Africa sub sahariana e studiando gli effetti dei cambiamenti climatici sulla migrazione. I trend demografici infatti verranno incrociati coi dati climatici relativi alle zone di svernamento. «L'applicazione di questa tecnologia di avanguardia allo studio della migrazione- ha dichiarato Nicola Saino, professore di Ecologia all'Università degli Studi di Milano - consentirà finalmente di muovere significativi passi in avanti nella comprensione della biologia degli uccelli migratori e delle cause, forse riferibili ai cambiamenti climatici, del loro recente tracollo demografico».

La ricerca andrà avanti fino al 2012, e dal prossimo anno prevede un coinvolgimento degli agricoltori, che verranno sensibilizzati dalla Lipu ad adottare alcune buone pratiche di conduzione agricola che comportano ricadute positive sulla biodiversità e in particolare sull'habitat della rondine. «Questo progetto - ha sottolineato Danilo Mainardi, presidente onorario Lipu e professore di Ecologia comportamentale all'Università Ca Foscari di Venezia- è di grande importanza sia perché consentirà di affrontare lo studio della migrazione della rondine in modo innovativo sia per la conservazione della specie. Ma il vero punto di forza del progetto- ha concluso Mainardi- è il suo approccio interdisciplinare e il forte coinvolgimento degli agricoltori sul territorio». Gli agricoltori che aderiranno al protocollo saranno invitati a mantenere prati stabili (cioè lasciati con vegetazione spontanea per anni) e  colture foraggere (per esempio erba medica) nelle immediate vicinanze di cascine o  stalle, per facilitare la nidificazione di questi uccelli. Agli agricoltori sarà fornito  un kit Lipu, includente cassette nido e mangiatoie, e inoltre saranno previsti compensi per gli agricoltori che aderiranno ad azioni di mantenimento dei prati stabili.

Nell'area del Parco Adda Sud, tra le province di Lodi e Cremona, da anni si sta cercando capire quale sia la causa del crollo di presenze della rondine (oltre il 40 per cento). «Il nostro compito è anche quello di studiare l'ambiente per poter intervenire, dove possibile, con una sempre maggiore tutela e le rondini sono una componente fondamentale sia del paesaggio che dell'ecosistema lombardo e italiano» ha concluso Silverio Gori, presidente del Parco Adda Sud.

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