[15/04/2010] News

Limiti massimi di residui dei fitosanitari

LIVORNO. L'impiego di sostanze attive nei prodotti fitosanitari (antiparassitari) è uno dei metodi più comuni di protezione dei vegetali e dei prodotti vegetali dall'azione degli organismi nocivi. Ma l'impiego di tali sostanze molto spesso nocive, può comportare la presenza di residui nei prodotti trattati, negli animali nutriti con tali prodotti e nel miele prodotto da api esposte a tali sostanze. Visto che occorrere dare la priorità alla salute pubblica rispetto agli interessi di protezione dei vegetali, è necessario che tali residui non siano presenti a livelli tali da comportare rischi inaccettabili per l'uomo e per gli animali.

Ecco perché l'Ue emana un nuovo regolamento (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi) che modifica i livelli massimi di residui (Lmr) di 2-fenilfenolo in o su determinati prodotti (modifica l'allegato II del regolamento del 2005). Il 2-fenilfenolo è una sostanza attiva che rientra nella quarta fase del programma di riesame ( quello previsto dalla direttiva 91/414/CEE del Consiglio) e la cui relazione di valutazione è stata presentata alla Commissione nel 2008 sotto forma di rapporto scientifico dell'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare).

L'Efsa ha esaminato in particolare i rischi per i consumatori e per gli animali. Ha valutato l'impiego rappresentativo come fungicida dopo la raccolta su agrumi e pere, concludendo che, sulla base delle informazioni disponibili,  che occorre fissare a titolo provvisorio un livello massimo di residui di 5 mg/kg per quanto riguarda l'uso notificato sugli agrumi tramite drencher. A convalida della valutazione del rischio, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha richiesto che fosse confermato che il metodo analitico applicato nelle prove relative ai residui quantifica correttamente i residui di 2-fenilfenolo, di 2-fenilidrochinone e dei relativi coniugati. L'Autorità ha concluso inoltre che è necessario che il notificante presenti due prove aggiuntive relative ai residui eseguite sugli agrumi, nonché studi validi sulla stabilità all'immagazzinamento. Per quanto riguarda, invece, l'impiego notificato sulle pere, l'Autorità non è stata in grado di proporre un Lmr poiché i dati sui residui presentati non sono accettabili. Dunque, in assenza di uno specifico Lmr va applicato il limite inferiore di determinazione analitica.

In pratica l'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha accertato che, per quanto riguarda gli agrumi, un Lmr di 5 mg/kg è accettabile in termini di sicurezza dei consumatori sulla base di una valutazione dell'esposizione per 27 gruppi specifici di consumatori europei.  E la valutazione dell'esposizione in vita tramite il consumo di tutti i prodotti alimentari eventualmente contenenti il 2-fenilfenolo ha mostrato che non esiste alcun rischio che la dose giornaliera ammissibile sia superata. Non essendo necessaria una dose acuta di riferimento per il 2- fenilfenolo, non ha valutare l'esposizione a breve termine. Del resto i limiti di residui dovrebbero essere fissati al livello più basso ottenibile per ciascun antiparassitario compatibilmente con la buona pratica agricola, allo scopo di proteggere i gruppi vulnerabili come i bambini e i nascituri.

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