[15/04/2010] News toscana

Martini: «Sostenibilitą e competitivitą le parole-chiave per il turismo europeo»

FIRENZE. «Sono sostenibilità e competitività le due parole chiave per garantire al turismo europeo le condizioni per uno sviluppo rispettoso del nostro patrimonio ambientale, sociale e culturale», ed è «solo potenziando il contributo delle prassi sostenibili» che «sarà possibile incrementare la concorrenzialità dell'Europa quale destinazione turistica più interessante» nella competizione globale. Sono parole del presidente uscente della giunta regionale toscana Claudio Martini (Nella foto) che, in veste di presidente di Necstour, è oggi intervenuto al summit dei ministri europei del turismo voluto dal vicepresidente e commissario per l'industria Antonio Tajani (che con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona ha acquisito anche le competenze sul turismo) nell'ambito del programma del semestre di Presidenza spagnola della Ue, e che si concluderà oggi a Madrid.

Il progetto Necstour (vedi link in fondo alla pagina) riguarda circa 30 regioni europee che, su ispirazione prioritaria della Toscana, della Catalogna e della regione francese Paca (Provenza, Alpi, costa Azzurra), hanno posto in atto progetti di rete per lo sviluppo del turismo sostenibile. All'interno di questo obiettivo di massima è compresa anche l'agevolazione di processi di miglioramento della qualità del lavoro degli occupati nelle imprese del settore turistico e in quelli collegati.

Centrali per l'attività di Necstour, ha ricordato Martini ai ministri e segretari intervenuti, sono «la promozione di politiche di rete e processi di aggregazione del settore» (da attuarsi «supportando applicazioni concrete dei principi di sostenibilità e competitività su un'offerta di carattere europeo»), e la «valorizzazione delle attività turistiche per il loro contributo alla strategia di bilanciamento territoriale», elemento quest'ultimo che è pure compreso nei macro-obiettivi di Necstour. In questo senso «vanno incentivati anche meccanismi di coordinamento con le politiche Ue che hanno forti implicazioni nei confronti del turismo (trasporti, acqua, salute, agricoltura, ambiente, infrastrutture)».

Gli ambiti di azione politica e socio-economica associati ad un'azione di sostegno al turismo sostenibile passano in buona parte per i distretti regionali poiché, come ricordato dal presidente uscente della Toscana, «moltissimi stati membri hanno attribuito la competenza esclusiva in materia di turismo e di gestione del territorio alle regioni, che dispongono molto spesso di una forte autonomia normativa e di disciplina del settore e hanno in tutta Europa un compito attivo nella programmazione e gestione delle risorse finanziarie statali e comunitarie». Sia in Italia sia negli altri paesi Ue, quindi, «le regioni possono incidere fattivamente nella costruzione di una nuova offerta turistica sostenibile e competitiva nelle tantissime destinazioni, sia in quelle già ampiamente affermate e proprio per questo esposte ai rischi di uno sviluppo incontrollato, sia in quelle che hanno ancora grosse potenzialità da esprimere». Di conseguenza, ha auspicato Martini in chiusura del suo intervento, «la Toscana continuerà a collaborare con le istituzioni europee, e con la Commissione in primo luogo, per la costruzione di un nuovo quadro per il sostegno specifico del turismo, come già avviene per la cultura, i media e l'educazione».

La questione del turismo sostenibile, è evidente, rappresenta uno degli ambiti "clou" del perseguimento della sostenibilità nelle politiche comunitarie, a causa non solo della sua importanza economica diretta (secondo dati Ue il turismo genera più del 5% del Pil continentale, ma se si considera anche l'indotto il dato supera il 10%: in termini di forza-lavoro il settore incide per il 5,2% in termini diretti, mentre considerando anche l'indotto il dato occupazionale annesso al turismo supera il 12% del totale) ma anche della sua significativa incidenza indiretta sulle politiche praticate in altri settori, come ad esempio le infrastrutture di trasporto e le politiche agricole, ambientali e/o di tutela attiva del paesaggio. Il punto focale, quindi, è naturalmente - come giustamente ha ricordato Martini - quello di integrare il più possibile le politiche di promozione del turismo sostenibile con tutti gli ambiti di azione inerenti al generale percorso di perseguimento della sostenibilità su scala continentale.

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