[19/04/2010] News

Gas, il forum dei paesi esportatori fa i conti col vulcano islandese e il mercato “non equo”

LIVORNO. E' iniziata il 18 aprile  ad Orano, in Algeria, la XVI expo internazionale del gas naturale liquefatto, che vede la presenza di 200 espositori, mentre la International Conference on Liquefied Natural Gas (Gnl 16) del Forum dei Paesi esportatori di gas si aprirà solo oggi pomeriggio a causa della sospensione dei voli causata dalla nube di cenere dell'eruzione del vulcano islandese Eyjafjoll, che ha provocato il ritardo di importanti delegazioni dei Paesi del nord del mondo. «E' una maledizione divina» aveva detto ieri l'amministratore delegato della Sonatrach, l'impresa statale petrolifera algerina, riferendosi al blocco del traffico aereo.

Erano invece già arrivate le delegazioni dei maggiori produttori ed esportatori di gas: Russia, Qatar, Libia e una delegazione di alto livello dell'Iran, il Paese che più spinge per un'Opec del gas. La conferenza internazionale riunisce oltre 4.000 delegati di 62 Paesi, e gli algerini guardano con grande interesse a quel che diranno i Paesi compratori presenti come Usa, Italia, Spagna, Francia, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Australia, Cina, Malaysia, Thailandia, Corea del sud...

I Paesi del  Gas Exporting Countries Forum (Gecf)  assicurano il 42% della produzione mondiale di gas e dispongono del 73% delle riserve. Il Forum è stato creato nel 2001 a Teheran, la capitale dell'Iran, ma la sua nascita ufficiale è stata annunciata solo nel 2008 a Mosca, durante la settima sessione interministeriale che ha adottato lo statuto del Forum e stabilito la sua sede a Doha, in Qatar. Il Gecf comprende Algeria, Bolivia, Egitto, Guinea Equatoriale, Iran, Libia, Nigeria, Qatar, Russia, Trinidad e Tobago e Venezuela, con 2 Paesi osservatori: Norvegia e Kazakistan e Olanda

Il decimo forum interministeriale del Gecf è stato preceduto da una riunione di esperti alla quale hanno preso parte gli 11  Paesi membri, i 3 Paesi osservatori ed un certo numero di ministri "specialmente invitati", dove è stato presentato uno studio avviato dall'Algeria per valutare il bilancio offerta-domanda a medio termine di gas naturale nei principali Paesi consumatori.

Le conclusioni dello studio sono state ritenute «molto importanti» dai Paesi Gecf e ad Orano verranno discusse dai ministri dell'energia per stabilire un piano di azione in vista di una strategia per arrivare ad un vero coordinamento che anticipi le reazioni dei mercati gasieri.

Secondo il quotidiano algerino El Watan, il ministro dell'energia e delle miniere Chakib Khelil, che è il presidente di turno del Gecf ha detto che «E' in questo contesto che l'Algeria presenterà delle proposte molto importanti in questa riunione, nel quadro dello studio che ha realizzato su richiesta dei Paesi membri del Forum. Sarà presentata una strategia basata sulla revisione del volume di produzione e dell'offerta, con l'obiettivo di assicurare un equilibrio tra i prezzi sul mercato libero (4 dollari attualmente per milione di BTU 27 m3) e i prezzi adottati per i contratti di vendita a lungo termine (tra 7 e 8 dollari) Il prezzo perfetto per il gas sarebbe quello del barile di petrolio diviso per 6. Storicamente, è stato diviso per 10, ma attualmente è per 20, e questo non è sostenibile per i Paesi produttori. Occorre che riequilibriamo il mercato e l'obiettivo è quello di arrivare ad un prezzo che accontenti sia gli esportatori che i consumatori e che assicuri gli investimenti a lungo termine. Il mantenimento dei prezzi del gas ai loro livelli attuali rischia di ritardare i futuri investimenti in questo settore».

Attualmente, i contratti di esportazione di gas naturale a lungo termine dei Paesi produttori sono di fronte ad una reale minaccia perché i consumatori non si vogliono impegnare in contratti a lungo termine perché  determinano dei prezzi a livelli di esportazione fissati, mentre il mercato "Spot" offre loro una più larga scelta a dei prezzi inferiori a quelli stipulati nei contratti a lungo termine. I contratti gasieri a lungo termine fissano dei livelli minimi e massimi del volume di gas da esportare del produttore verso il consumatore. Il mercato Spot del Gnl dal 2009 ha registrato un calo importante a causa dell'inatteso aumento della produzione di gas negli Usa, il Paese che consuma più energia, con la messa in opera di nuove tecniche di estrazione.

La decima sessione del Gecf fornirà raccomandazioni utili per il mercato internazionale del gas, soprattutto ampliando lo scambio di informazioni, punti di vista ed esperienze su tutti gli aspetti dell'industria gasiera. «Affronterà anche il tema della possibile collaborazione con altri organismi internazionali dell'energia per rafforzare l'industria del gas ed il suo mercato internazionale - ha detto Khelil  - La cooperazione con organismi come l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) e l'Agenzia internazionale dell'energia (Iea) sarà fruttuosa per il Forum e gli permetterà di raggiungere i suoi numerosi obiettivi».

Il ministro del petrolio del Qatar, Abdallah Al Attiyah, ha detto che il suo Paese sosterrà la proposta algerina :  «La cosa più importante è di mantenere il prezzo del gas indicizzato su quello del barile di petrolio per arrivare a dei prezzi giusti e sostenibili. Non si tratta di ottenere dei prezzi ideali. Il mercato attuale del gas non è equo».

Il ministro dell'energia russo, Sergei Chmatko, aveva già dichiarato in patria che «L'obiettivo di questo incontro non è un calo di produzione n ma di discutere dei meccanismi che permetteranno un prezzo giusto del gas e di stabilizzare il mercato. L'indicizzazione del prezzo del gas su quello del petrolio è un tema che dovrà essere affrontato. La Russia pensa che i prezzi attuali del gas non siano equi, limitano gli investimenti ed occorrono scelte adeguate per trovare delle soluzioni, il che non è facile. Se riduciamo la produzione i prezzi si infiammeranno».

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