[19/04/2010] News

"Via" libera alle ricerche petrolifere nelle Tremiti

LIVORNO. L'ufficio Valutazione di impatto ambientale del ministero dell'Ambiente ha dato parere favorevole alla richiesta della società irlandese Petroceltic Elsa di cercare il petrolio nei fondali tra il Gargano e le isole Tremiti. Ora mancherebbe solo la firma del ministro Stefania Prestigiacomo. La decisione dell'ufficio Valutazione di impatto ambientale del ministero dell'Ambiente sembra una vera e propria sfida alla giunta regionale della Puglia che all'inizio dell'anno aveva chiesto il blocco di tutte le autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi alle Tremiti e in tutta la fascia costiera regionale.

Il nuovo assessore al lavoro della giunta Vendola, Michele Losappio, non è per nulla d'accordo: «Il Comitato Nazionale Via ha espresso parere favorevole alle perforazioni esplorative nel mare antistante le Isole Tremiti e si accinge a fare altrettanto per quelle davanti alla Foce del Fortore. In attesa del sì del Ministero (scontato dopo l'analogo consenso per Monopoli) non si può ignorare che anche in questo caso il governo nazionale intende esprimersi esattamente in direzione opposta rispetto alla giunta regionale ed al suo organo tecnico (Via Puglia). Non è del resto una novità. Anche per la nuova centrale Agip di Taranto, per quella di Edipower a Brindisi, per le normative sulle energie rinnovabili, sulle aree protette e sulle industrie a rischio di incidenti rilevanti, sul rigassificatore di brindisi il Governo con i suoi vari esponenti capeggiati dal Ministro pugliese ha avviato in questi due anni un sistematico "pressing" contro le scelte della Puglia in varie materie e settori nel tentativo di frenarne l'attività. Dopo il risultato elettorale c'è da augurarsi un qualche cambiamento e anche una maggiore determinazione degli esponenti del Pdl a difendere la propria terra da decisioni governative così dannose. Cosa farà l'Amministrazione Provinciale di Foggia per difendere la riserva marina e il rapporto turismo-beni naturali che fa delle Tremiti un punto di riferimento mondiale? Come reagiranno i parlamentari europei del Pdl che si sono rivolti alla Commissione Europea? E qualcuno dei tanti onorevoli e senatori pugliesi vorrà chiedere conto ai Ministri ed al Presidente del Consiglio italiano?»

Il parere positivo è arrivato per il progetto riguardante le prospezioni a 11 km al largo della costa protetta dal Parco nazionale del Gargano del  lago di Lesina, a 12 chilometri dall'area marina protetta delle Tremiti. Si aspetta il parere positivo per la Via anche per un'altra concessione per un'area a 7,8 chilometri dalla foce del Fortore e a 4,5 km dalle Tremiti, per una superficie complessiva di 528 km2, in fondali tra i 40 e i 150 metri di profondità.

Si tratta dell'area marina dove lo scorso inverno morirono spiaggiati 7 esemplari di capodogli, probabilmente disorientati da un mix di rumori marini ed inquinamento. Probabilmente anche per questo il ministero ha dato il suo assenso con una prescrizione: quella di dotare le imbarcazioni che faranno le prospezioni dei fondali di un sistema di avvistamento dei cetacei per non mettere in funzione i sonar. Non si capisce come un sistema di avvistamento possa funzionare sempre, in tutte le condizioni di luce e meteorologiche,  e tenere sotto controllo una vastissima area.

La Petroceltic International è sbarcata in Italia nel 2005 e svolge ricerca idrocarburi in proprio in 4 aree e per conto di Vega oil ed Eni in altre 3, i permessi ricevuti potrebbero essere il cavallo di Troia per altre due richieste di prospezioni sempre davanti alle coste del Gargano, mentre la consorella inglese Northern Petroleum ha già ottenuto il parere favorevole del ministero all'Ambiente per la ricerca di idrocarburi nel mare tra Monopoli e Brindisi.

Già a febbraio Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, diceva: «Sostengo con fermezza il parere sfavorevole espresso dalla Regione Puglia sul progetto di ricerca di idrocarburi al largo delle Tremiti. Il Governo non ha ancora chiaro che la nostra ricchezza è il mare e soprattutto non è concepibile pensare a pozzi e piattaforme petrolifere nei pressi di aree marine protette. Mentre oggi si parla delle Isole Tremiti, nei giorni scorsi nel mirino delle società petrolifere e del Governo c'erano Monopoli e Taranto».

Secondo Legambiente la Regione deve continuare chiedere il blocco delle autorizzazioni, ma i Comuni e i cittadini devono mobilitarsi contro chi colonizza il loro territorio senza nemmeno una consultazione: «Manifestare significa sensibilizzare la gente ad una battaglia giusta - dice Tarantini - come è stato platealmente dimostrato il 23 gennaio scorso a Monopoli, dove 5000 persone, accanto a politici sensibili all'ambiente, a Legambiente e ad altre associazioni, si sono incontrate per marciare insieme contro gli scempi sul nostro territorio».

Per il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli «Si tratta di una vera e propria vergogna contro il quale presenteremo immediatamente un esposto all'Unione europea. Il ministero dell'Ambiente sta sfasciando l'Italia e i tesori naturalistici di maggior pregio nel nostro Paese». E aggiunge: «L'autorizzazione delle trivellazioni nelle Isole è uno sfregio al patrimonio naturalistico e paesaggistico italiano di cui il ministro Prestigiacomo si assume tutta la responsabilità».  «I Verdi si mobiliteranno per difendere le tremiti un ecosistema unico dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, ma anche una delle aree più importanti dal punto di vista turistico - conclude Bonelli -. Organizzeremo nei prossimi giorni manifestazioni sotto il ministero dell'Ambiente e anche alle isole Tremiti, coinvolgendo cittadini e turisti».

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