[21/04/2010] News

Il Turkmenistan vuole chiudere la “Porta del Diavolo” del deserto del Karakum

LIVORNO. Il presidente del Turkmenistan, Gurbanguly Berdimuhamedov, ha ordinato di «Regolare il problema» del cratere di gas di Darvaz, nel deserto del Karakum, che brucia da oltre 40 anni. Berdimuhamedov ha spiegato che il cratere, chiamato "Porta dell'inferno", «Nuoce alla valorizzazione industriale dei ricchi giacimenti di gas situati nella parte centrale del Karakum».

Il "vulcano" di gas  ha 60 metri di diametro ed è profondo 20 metri, e brucia dal 1971, dopo che furono attuati lavori di prospezione alla ricerca di gas. La sua apertura ingoiò un impianto di perforazioni. Per cercare di salvare il derrick (la torre) dell'impianto, i geologi sovietici decisero di dar fuoco al gas contenuto nella cavità, con il risultato che il gas è in fiamme da 40 anni.

Il presidente turkmeno è stato il primo Capo di Stato del Turkmenistan post-sovietico  a visitare alla "Porta dell'Inferno", dove  fino ad oggi arrivavano solo i rari turisti stranieri, ed ha intimato di «Elaborare un programma preciso e fondato sul piano scientifico, in vista di eliminare le anomalie esistenti che impediscono la valorizzazione delle ricchezze sotterranee del Paese»

Infatti il dittatore turkmeno ha visitato anche il giacimento di Mydar, a 140 chilometri a nord di Baharly Etrap. Il sito del governo di Asgabat spiega che «La costruzione di questo campo di petrolio e gas è stato avviato nell'ambito del progetto sullo sviluppo di giacimenti di petrolio e gas ne Karakum centrale, che viene realizzato dalle compagnie petrolifere e gasiere turkmene. Il progetto sviluppato dal Nebitgazylmytaslama Research Institute prevede la gestione commerciale pilota di due giacimenti, Yylakly e Mydar, e che sono stati scoperti dalle filiali della Turkmennebit State Concern e della Turkmengeologiya State Corporation».
Poi Berdimuhamedov  ha visitato i siti di estrazione del gas in costruzione nel Karakum centrale in 14 giacimenti con riserve comprovate per circa 67 miliardi di metri cubi. Alla fine nel Karakum si dovrebbero estrarre fino a 3 miliardi di metri cubi di gas all'anno.

Attualmente il Turkmenistan produce 75 miliardi di metri cubi di gas all'anno, ma punta a triplicare la produzione entro il 2030 per poter esportare il gas non più solo verso la Russia, la Cina e l'Iran, ma anche nell'Unione europea, in India e Pakistan. 

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