[22/04/2010] News

Obiettivi di sviluppo del millennio: l'Ue chiede agli Stati membri di raddrizzare la rotta

BRUXELLES. La Commissione europea ha adottato oggi un piano d'azione per accelerare i progressi per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio (Mdg). Nel 2009, con un contributo di 49 miliardi di euro, gli aiuti forniti dall'Ue sono calati, attestandosi allo 0,42% del reddito nazionale lordo (Rnl) dell'Unione. «Si tratta di un risultato in realtà ancora lontano dallo 0,56% dell'Rnl previsto come obiettivo intermedio comune entro il 2010 e dello 0,7% dell'Rnl da realizzare entro il 2015 -  spiega una nota della Commissione - L'Ue, che eroga oltre la metà degli aiuti mondiali, rimane il donatore più munifico sulla scena internazionale. Le azioni a sostegno degli Mdg che la Commissione propone agli Stati membri sono intese non solo ad aumentare il livello di aiuti ma anche a migliorane l'efficacia e la destinazione a beneficio dei paesi e dei settori più bisognosi».

Il piano d'azione è accompagnato da una comunicazione della Commissione su fiscalità e sviluppo «intesa ad aumentare le entrate dei paesi in via di sviluppo potenziandone i sistemi tributari nazionali e combattendo l'evasione fiscale a livello internazionale». Il presidente della Commissione europea, Manuel Barroso, ha spiegato che «Nel 2010 l'Ue avrà la possibilità di rinnovare l'impegno verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio. Nel celebrare l'anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale, è importante ricordare che la povertà non si ferma ai confini dell'Ue. Faccio appello agli Stati membri perché i paesi in via di sviluppo rientrino nella nostra visione del futuro. La promozione dello sviluppo deve essere parte integrante della risposta europea alle sfide mondiali. Abbiamo la possibilità che questo diventi un nuovo decennio dello sviluppo e mi impegno personalmente a promuovere la realizzazione di questo programma a livello mondiale nei prossimi vertici del G8 e del G20 e in occasione della riunione di revisione dell'Onu sugli Mdg».

Il piano d'azione europeo si articola in 12 punti: gli Stati membri dovranno elaborare piani d'azione annui, realistici e verificabili, intesi al raggiungimento di obiettivi individuali1 ; i primi piani dovrebbero essere pubblicati entro settembre 2010. La revisione tra pari del loro operato si svolgerà sotto l'egida del Consiglio europeo. Il piano d'azione fa inoltre appello ad un'equa condivisione dell'onere con gli altri donatori internazionali per innalzarne il livello di ambizione; Potenziare l'efficacia degli aiuti coordinando meglio i programmi nazionali di aiuti a livello Ue. Si tratta di destinare meglio i fondi e di risparmiare da 3 a 6 milioni di euro l'anno. Il piano Ue per la ricostruzione di Haiti fornisce un buon esempio. L'efficacia degli aiuti andrebbe inoltra promossa a livello internazionale; Mirare agli Stati fragili e ai paesi più lontani dal raggiungimento degli Mdg;  Promuovere gli Mdg più in ritardo grazie a misure settoriali in materia di genere, sanità, istruzione e sicurezza alimentare;  Favorire la titolarità dei paesi in via di sviluppo nel raggiungimento degli Mdg lavorando in partenariato, come nell'ambito della strategia comune Ue-Africa; Garantire che altre politiche Ue, ad esempio in materia di sicurezza, scambi, migrazione, sicurezza alimentare e cambiamenti climatici, lavorino coerentemente al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo; Mobilitare le risorse nazionali migliorando i sistemi fiscali dei paesi in via di sviluppo, promuovendo parallelamente i principi del buon governo in materia tributaria e sostenendo la guerra all'evasione fiscale a livello internazionale; Potenziare l'integrazione e gli scambi regionali per promuovere la crescita e l'occupazione; Sostenere iniziative mirate a finanziamenti innovativi ad elevato potenziale di reddito e garantire che i benefici siano destinati ai più poveri; Testare l'efficacia e la coerenza degli aiuti tramite l'impegno di finanziamento "fast-start" di 2,4 miliardi di euro annui sottoscritto dall'Ue a Copenaghen per contrastare i cambiamenti climatici;  Varare un nuovo piano per affrontare e intervenire meglio nelle situazioni di conflitto e armonizzare meglio le politiche di sviluppo e di sicurezza; Favorire il ruolo dei paesi in via di sviluppo nella compagine governativa internazionale, in seno alla Banca mondiale e al Fondo monetario internazionale, e agevolare la riforma dell'Onu intesa a potenziare l'efficacia delle agenzie.

Il commissario europeo allo sviluppo, Andris Piebalgs, ha affermato: «È mio intento che l'Europa rimanga il leader più grande e più credibile nella lotta alla povertà. Dobbiamo tener fede alla promessa fatta di potenziare e migliorare gli aiuti per vedere dimezzato il tasso di povertà entro il 2015. Il piano d'azione mostra che, collaborando con i paesi in via di sviluppo, possiamo rimanere alla guida di un nuovo impegno verso gli OSM. Gli obiettivi sono ancora raggiungibili purché ci siano l'impegno finanziario e la volontà politica degli Stati membri dell'Ue».

Il piano d'azione e i documenti tematici che lo accompagnano verranno discussi dal Consiglio "Affari esteri" dell'Ue a maggio e giugno e dovrebbero essere inseriti tra i temi in discussione nel Consiglio europeo di giugno, per fare in modo che Il piano possa rappresentare la posizione dell'Ue nel vertice Onu sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio previsto per settembre.

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