[30/04/2010] News toscana

Conoscere la terra sotto i nostri piedi: l'importanza dei Sit geologici

FIRENZE. Potremo andare su Marte partendo da basi sulla Luna, e poi chissà dove potremo arrivare, per affacciarci ai confini del mondo. Lo potremo fare (e lo faremo) perché sappiamo cosa c'è nel vuoto.

Ma il "pieno" che sta sotto i nostri piedi, quello ancora lo conosciamo solo in minima parte, anzi possiamo dire che conosciamo meglio - indirettamente - i crateri lunari e le traiettorie stimate dei meteoriti rispetto a quanto c'è 500 metri sotto la terra del Mugello o sotto le rocce del Pratomagno, dove sono solo le trivelle e i campioni di suolo (superficiale) a poter fornire qualche indicazione sì diretta, ma anche insufficiente e imprecisa.

Peccato che le nostre infrastrutture energetiche e materiali scorrano proprio nei primi metri di quel sottosuolo, in quegli orizzonti geologici superficiali dove la falda idrica, se intercettata, può decomporsi e scomparire per sempre, se l'intervento umano non è condotto con il conforto, la consapevolezza, lo scrupolo e l'attenzione dati dai numeri.

E non di sola consapevolezza geologica si tratta: sapere il "sotto" significa conoscere le motivazioni intime della configurazione vegetazionale, di quella territoriale, paesaggistica, per certi punti di vista addirittura del tessuto sociale di un qualsiasi luogo. Significa conoscere lo scheletro su cui si sono installati i muscoli, i tendini, la carne che costituiscono quel corpo chiamato "territorio".

E', in poche parole, un gradino in più verso una maggiore sostenibilità ambientale, economica, sociale e paesaggistica di un qualsiasi ambito di sviluppo che vada a toccare il delicato ecosistema (vivente e non) che brulica sotto i nostri piedi, e che conosciamo ancora troppo poco.

Ed è chiaro che questo ragionamento va in primo luogo inteso come diretto a criticare il modus operandi che ha caratterizzato l'intervento di realizzazione della linea Tav mugellana (Firenze-Bologna), dove è stata proprio non (o non solo) la malafede, ma soprattutto la carenza informativa, a causare le devastazioni idrogeologiche (e quindi sociali, e quindi economiche) che sono sotto gli occhi di tutti e che già hanno portato alle prime sentenze di risarcimento danni e ai primi giudizi anche penali. Il primo processo, si ricorderà, si è concluso circa un anno fa con richieste di risarcimenti per oltre 150 milioni di euro. Ma siamo solo all'inizio di un fronte giudiziario e burocratico che si preannuncia tra i più bollenti per i prossimi anni.

In questo senso, è da riportare che la Comunità montana della Montagna fiorentina (ente che riunisce i comuni mugellani e quelli della val di Sieve) ha da pochi giorni messo a disposizione dei navigatori online una versione evoluta e corretta dei già disponibili S.i.t. (Sistemi informativi territoriali) che descrivono nel dettaglio le conoscenze geologiche disponibili riguardo al territorio citato. L'indirizzo a cui si può scaricare e utilizzare il Sit è http://ims.cm-montagnafiorentina.fi.it/cm_carg , pagina disponibile all'interno del portale dell'ente http://www.cm-montagnafiorentina.fi.it/opencms/opencms/index.html .

L'iniziativa si inserisce nel quadro del progetto nazionale "Carg" (cartografia geologica), che dal 1988 punta alla realizzazione di una carta geologica dell'intero territorio nazionale in scala 1:50.000, mentre finora l'unica mappa disponibile (risalente al 1976 - dati Ispra) è a scala 1:100.000. Finora il progetto nazionale, che al suo termine vedrà disponibili 652 fogli geologici e geotematici, vanta una copertura del 40% e ha ricevuto, in questi anni, sostegno statale per una cifra complessiva di circa 81 milioni di euro.

Il "pubblico" di riferimento dell'iniziativa attuata dalla Comunità montana è soprattutto quello comune, quello cioè che più ha da guadagnare dalla uniformazione delle mappe di dettaglio e delle legende, finora diverse a seconda del tipo di strato informativo (forestale, urbanistico, idrogeologico, ecc.) richiesto da chi utilizza i Sit attualmente disponibili. Ma anche i tecnici, che ovviamente già utilizzano strumenti più evoluti di quelli disponibili al pubblico, avranno comunque vantaggi non di poco conto dati dalla facile rintracciabilità, oltre che da una maggiore uniformità e dettaglio, delle informazioni che da qualche giorno sono state rese disponibili in rete.

L'iniziativa, tra le prime attivate in Toscana e pionieristica per quanto riguarda la provincia di Firenze, punta a mettere online una "mappa geologica" dei comuni della Comunità montana, che si spinge fino ad un livello di dettaglio corrispondente alla scala 1:10.000. Secondo il presidente della Comunità montana, Tiziano Lanzini, si tratta di strumento importante «anche per le scuole: molto spesso, infatti i ragazzi fanno ricerche sul territorio e questo strumento gli sarà utile per avere informazioni di tipo geologico, urbanistico ed anche storico. Apriamo volentieri le nostre porte alla scuola - ha aggiunto Lanzini - siamo infatti disposti ad ospitare i ragazzi nel nostro ufficio SIT (sistema informativo territoriale) per visite guidate alla scoperta del proprio territorio».

Torna all'archivio